lunedì 8 Settembre 2025
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Traversata dello Stretto: un inno di resilienza e inclusione

Il respiro del vento e il canto delle onde hanno accolto, per la quarta volta, l’impresa coraggiosa degli undici atleti del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa (GSPD) che hanno sfidato lo Stretto di Messina.

Un evento che va ben oltre la mera competizione sportiva, configurandosi come un potente simbolo di resilienza, inclusione e spirito di squadra.

L’odierna traversata, da Torre Faro (Messina) a Villa S.

Giovanni-Cannitello (Calabria), per un percorso di 3.

800 metri, ha visto la partecipazione di illustri rappresentanti delle istituzioni, tra cui la senatrice Isabella Rauti, Sottosegretario alla Difesa, e gli alti ufficiali della Marina Militare: ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis, comandante in capo della squadra navale, ammiraglio di squadra Jacinto Ottaviani, direttore nazionale degli armamenti, e generale di divisione dell’Arma dei Carabinieri Stefano Spagnol, capo del V reparto dello stato maggiore della difesa.

Questa edizione ha introdotto una significativa evoluzione: oltre agli atleti che hanno affrontato la sfida a nuoto, tre velisti hanno interpretato la traversata con l’eleganza e la velocità di una barca a vela.

Ad accompagnarli, a bordo dell’imbarcazione Yole 4, un equipaggio d’onore comprendente la senatrice Rauti, l’ammiraglio De Carolis, il contrammiraglio Gianluca De Meis e il capitano di corvetta Maria Ceola.

La scorta in mare è stata garantita dal torpediniere Spica, imbarcazioni della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco, testimoni silenziosi di un’impresa che eleva l’animo umano.
La senatrice Rauti ha sottolineato il significato profondo dell’evento, descrivendolo come una “sfida annuale” che “rafforza lo spirito di gruppo” e l’ “appartenenza al corpo”, incarnando i valori fondanti della Difesa nazionale: inclusione, coesione e l’imperativo morale di non lasciare indietro nessuno.
L’iniziativa, fortemente sostenuta dal Ministro della Difesa, riflette la volontà di estendere questi principi a tutte le componenti delle Forze Armate, promuovendo un modello di servizio improntato alla responsabilità sociale e all’attenzione verso la fragilità.
La Traversata dello Stretto, quindi, non è solo un atto di atletismo paralimpico, ma una metafora potente del superamento dei limiti, un inno alla perseveranza e un monito a coltivare la resilienza, valori imprescindibili per affrontare le sfide del nostro tempo, sia in ambito militare che nella vita civile.
Ogni remata, ogni bracciata, ogni bolina rappresenta un passo verso una società più giusta e inclusiva, dove il coraggio e la determinazione non conoscono confini né barriere.

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