venerdì 1 Agosto 2025
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Truffa al Bonus Facciate: Scoperti 3,5 Milioni di Euro Illeciti

Un’indagine complessa e di notevoli dimensioni, orchestrata dalla Guardia di Finanza di Trapani, ha svelato un sofisticato schema fraudolento legato all’accesso al cosiddetto “bonus facciate”, con ripercussioni economiche che superano i 3,5 milioni di euro.

L’attività di controllo, condotta sotto la direzione della Procura locale, ha portato all’applicazione di due provvedimenti cautelari personali – l’interdizione dalle attività – nei confronti di un imprenditore edile e di un geometra, figure chiave in una rete di manipolazioni finalizzate all’ottenimento illecito di vantaggi finanziari.

L’indagine ha messo in luce come i due indagati abbiano abilmente manipolato la normativa introdotta per incentivare la riqualificazione estetica degli edifici storici, un provvedimento pensato per stimolare il settore edile e migliorare l’immagine urbana.

Invece di promuovere interventi reali, gli indagati avrebbero creato un sistema di certificazioni false, attestando l’avvio e l’esecuzione di lavori di ristrutturazione mai iniziati, o perlomeno mai portati a termine in modo significativo.
Il meccanismo fraudolento si basava sulla creazione di una “catena” di certificazioni ingannevoli.
Il geometra, in qualità di tecnico abilitato, avrebbe redatto progettazioni fittizie e rilasciato attestazioni di inizio lavori non veritiere.
L’imprenditore, a sua volta, avrebbe presentato le relative istanze di accesso al bonus facciate, convertendo i crediti risultanti in liquidità attraverso indebite compensazioni fiscali e cessioni a terzi.
Questo, di fatto, permetteva di incassare il denaro pubblico destinato alla riqualificazione edilizia, dirottandolo verso fini privati.

Il sequestro preventivo disposto, che comprende crediti d’imposta e beni di valore, testimonia la gravità del presunto illecito e la sua capacità di sottrarre risorse pubbliche a finalità legittime.

L’operazione evidenzia, inoltre, la necessità di un controllo rigoroso e continuo nell’applicazione di misure incentivanti, al fine di evitare che vengano sfruttate per attività fraudolente.
Il caso solleva interrogativi sulla reale efficacia dei sistemi di verifica esistenti e sulla vulnerabilità del sistema di bonus edilizi, aprendo la strada a ulteriori approfondimenti e possibili revisioni normative volte a rafforzare la trasparenza e la correttezza nell’erogazione di agevolazioni fiscali.
La vicenda pone l’accento sull’importanza cruciale della collaborazione tra forze dell’ordine, Procura e istituzioni per contrastare la criminalità economica e tutelare il patrimonio pubblico.

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