La costa siciliana, fulcro di un turismo che intreccia storia, cultura e bellezza paesaggistica, si presenta per la stagione estiva con prezzi che, pur nell’era dell’inflazione, mantengono una relativa accessibilità.
L’aumento medio dei costi offerti dagli stabilimenti balneari sull’isola si attesta al di sotto del 6%, posizionando la Sicilia tra le regioni italiane con le offerte più contenute per i bagnanti.
Un costo medio per due lettini e un ombrellone, stimato in circa 25 euro, denota una maggiore contenimento rispetto alla media nazionale, sebbene l’incremento sia innegabilmente legato all’impatto dell’inflazione, un fenomeno che agisce da leva sui costi operativi di ogni attività.
Alessandro Cilano, presidente di Fiba Confesercenti Sicilia, e Massimo Rallo, coordinatore provinciale di Trapani, dipingono un quadro complesso, che va oltre la semplice lettura di un listino prezzi.
Dietro ogni stabilimento balneare si celano storie di famiglie e lavoratori che faticano a fronteggiare l’escalation dei costi.
L’aumento della bolletta energetica, che ha visto una crescita media del 35% negli ultimi due anni, rappresenta un onere significativo.
Parallelamente, l’incremento delle forniture alimentari e delle bevande, superiore al 20%, incide direttamente sulla redditività delle attività.
A questo si aggiungono le spese per manutenzione e adempimenti di sicurezza, che per un lido di medie dimensioni superano i 15.000 euro a stagione, un costo non trascurabile che erode i margini.
L’incertezza normativa, alimentata dalla direttiva Bolkestein, costituisce un ulteriore fattore di stress per gli operatori del settore.
Questa situazione di precarietà costringe gli imprenditori a pianificare investimenti e rinnovi con estrema cautela, influenzando le strategie aziendali e la gestione economica.
Non si tratta, pertanto, di aumenti arbitrari, bensì di scelte ponderate, volte a garantire la qualità dei servizi offerti e a preservare la continuità delle attività, elementi imprescindibili per la sopravvivenza delle imprese.
Massimo Rallo, sottolineando la competitività delle tariffe locali, evidenzia come in provincia di Trapani l’affitto medio di un ombrellone con due lettini per l’intera giornata si aggiri tra i 20 e i 25 euro, un prezzo significativamente inferiore rispetto a quello praticato in altre località balneari italiane di simile livello, dove facilmente si superano i 35-40 euro.
L’impegno primario, ribadiscono i rappresentanti di Fiba Confesercenti, non è quello di speculare, ma di offrire esperienze sicure, piacevoli e, soprattutto, sostenibili, preservando al contempo la vitalità delle imprese.
L’accessibilità delle spiagge e la loro qualità, rappresentano una priorità condivisa, un patrimonio da tutelare per il bene del turismo siciliano e il benessere dei suoi fruitori.
La sfida, ora, è trovare un equilibrio tra la necessità di sostenere le imprese e quella di garantire un accesso equo e ragionevole al mare.