Un’onda di entusiasmo ha travolto Agrigento, Capitale Italiana della Cultura, accolta con fervore l’Orchestra Sinfonica Siciliana al Teatro dell’Efebo, in una serata che ha celebrato la ripartenza e il valore imprescindibile della cultura. L’afflusso di oltre settecento spettatori, un pubblico attento e appassionato, ha testimoniato il profondo legame tra la comunità agrigentina e la musica sinfonica. L’evento, diretto dal Maestro Srba Dinič, ha offerto un percorso musicale ricco di contrasti e suggestioni, attraversando le opere di tre maestri del XIX e XX secolo: Dmitrij Šostakovič, Pëtr Il’ič Čajkovskij e Antonín Dvořák.La corsa per i biglietti gratuiti, andati a ruba in brevissimo tempo, ha saturato la suggestiva struttura teatrale, un gioiello architettonico che, sotto l’abbraccio del vento caldo, si è vestito di un’atmosfera quasi onirica. La presenza di un pubblico così numeroso e caloroso ha colto di sorpresa Margherita Rizza, commissario straordinario dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, che ha espresso la sua gratitudine e la speranza di un ritorno.L’iniziativa, fortemente sostenuta dalla Regione Siciliana e voluta per omaggiare Agrigento nel suo anno di onorificenza, ha risposto a un desiderio condiviso di riaffermare il ruolo centrale della cultura come motore di crescita sociale ed economica. Maria Teresa Cucinotta, presidente di Agrigento 2025, e Giuseppe Parello, direttore, hanno sottolineato l’importanza di un evento che segna un nuovo inizio per una città che si è distinta per il suo patrimonio storico, artistico e culturale. Giuseppe Pendolino, presidente del Libero Consorzio di Agrigento, ha condiviso il sentiment generale di gioia e orgoglio per l’accoglienza ricevuta.Il concerto si è aperto con l’Ouverture Festiva di Dmitrij Šostakovič, un’esplosione di energia e vitalità che ha preparato il terreno per il successivo Capriccio Italiano di Čajkovskij, un dipinto sonoro di intense emozioni e suggestioni paesaggistiche. L’apice della serata è stato raggiunto con l’esecuzione della Sinfonia n. 9 “Dal Nuovo Mondo” di Antonín Dvořák, un’opera monumentale che, con la sua forza evocativa e il suo messaggio di speranza, ha commosso profondamente il pubblico. L’incontro tra la tradizione europea e le sonorità del Nuovo Mondo, magistralmente orchestrate da Dvořák, ha offerto un’esperienza musicale indimenticabile.La serata si è conclusa con un’elegante degustazione di vini e prodotti tipici della Valle dei Templi, offerta dalla Strada del Vino, un ulteriore omaggio al territorio e alla sua ricchezza enogastronomica, sigillando un momento di celebrazione e condivisione che ha contribuito a rendere Agrigento un faro culturale per tutta la regione e oltre. Un evento che non solo ha arricchito il panorama culturale locale, ma ha anche rafforzato l’identità e il senso di appartenenza della comunità agrigentina.
Agrigento Capitale della Cultura: Successo per l’Orchestra Sinfonica Siciliana
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