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Anna Foglietta: Uniamo le nostre voci per i diritti umani

L’appello è veemente, un risveglio urgente: “Dobbiamo agire, dobbiamo crederci, dobbiamo unirci.
” Anna Foglietta, durante la sua partecipazione al Marzamemi Cinefest, ha incarnato questo imperativo con una forza emotiva palpabile, lanciando un monito che trascende i confini del mondo del cinema.
Il suo impegno civico, radicato in una profonda sensibilità, la porta a schierarsi attivamente in difesa dei diritti umani, un percorso che l’ha vista evolvere da ambasciatrice a Presidente di “Every Child is My Child”.
L’associazione, nata nel 2017, testimonia un’evoluzione del suo attivismo, spostando l’attenzione dalla semplice rappresentanza a un ruolo di leadership nella difesa dell’infanzia vulnerabile.

La sua opera si concretizza in un progetto educativo ambizioso, una scuola in un campo profugo siriano che ha offerto istruzione a oltre 800 bambini, un faro di speranza in un contesto di profonda crisi.

L’esperienza in Siria, unita alla recente assistenza ai bambini ucraini e italiani, proietta lo sguardo verso Gaza, verso la Palestina, luogo di sofferenza in cui l’associazione sente di dover concentrare i propri sforzi.
La scelta non è casuale, ma si inserisce in un contesto globale di ingiustizie e disumanità, un richiamo a non dimenticare le tragedie che si consumano in altre parti del mondo, dal Darfur alla Libia, dal Mediterraneo alle atrocità subite dalle donne tutsi.

Foglietta non intende ergersi a giudice, ma a voce di un movimento popolare, un’onda di umanità che si oppone alla “destra imperante” e alla disumanizzazione che la caratterizza.
La difesa del diritto alla vita, un principio fondamentale e universale, rischia di essere eroso da una retorica che divide e oppone, alimentando un clima di intolleranza e violenza.
Con un riferimento potente alla Resistenza italiana, l’attrice sottolinea il debito che abbiamo verso coloro che hanno combattuto per la nostra libertà, ricordando che il diritto a criticare e a opporsi è un privilegio che va protetto e difeso, anche attraverso l’impegno attivo e il coraggio di schierarsi al fianco dei più vulnerabili.

Il suo appello è un invito a riscoprire il valore della cittadinanza attiva, un dovere morale che ci spinge a non restare indifferenti di fronte alle ingiustizie, ma a partecipare attivamente alla costruzione di un mondo più giusto e umano.

La sua presenza a Marzamemi non è solo una partecipazione a un festival cinematografico, ma un atto politico, una dichiarazione di impegno verso un futuro di speranza e solidarietà.

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