Il 2024 celebra il centenario di Andrea Camilleri, uno scrittore che ha saputo distillare l’essenza della Sicilia in un linguaggio inconfondibile, capace di coniugare ironia, profonda umanità e una straordinaria capacità di narrazione.
La commemorazione si arricchisce della riscoperta di “Conversazione su Tiresia”, un monologo di rara intensità, originariamente rappresentato nel 2018 al Teatro Greco di Siracusa, un luogo simbolico che incarna la stratificazione millenaria della cultura mediterranea.
Quel 11 giugno 2018, Camilleri, già segnato dalla cecità, condivise con un pubblico di cinquemila spettatori un’esperienza che andava ben oltre la mera performance teatrale.
L’affermazione “Ho sentito il bisogno, con la cecità, di intuire cosa sia l’eternità” rivela l’intimo significato di quell’impresa artistica: un tentativo di sondare i confini del tempo, di dialogare con la memoria e di lasciare un segno indelebile nella storia della cultura.
La scelta del Teatro Greco di Siracusa non fu casuale.
Camilleri, uomo profondamente radicato nella sua terra siciliana, era anche un acuto conoscitore della cultura ellenica, araba e normanna, un crogiolo di influenze che hanno plasmato l’identità della Trinacria.
Il luogo, custode di un passato glorioso, offriva un palcoscenico ideale per un’opera che ambiva a trascendere i limiti del presente.
“Conversazione su Tiresia” si configura come un testamento spirituale e artistico, un viaggio attraverso la storia della letteratura e del pensiero occidentale.
L’immedesimazione di Camilleri nel personaggio mitico di Tiresia, il profeta cieco che ha vissuto molteplici esistenze, gli permetteva di attingere a un patrimonio di saggezza millenaria.
Il monologo è un’esuberante galleria di riferimenti letterari, musicali e cinematografici, un dialogo giocoso tra passato e presente, realtà e finzione.
L’esecuzione del monologo, affiancata da un’innovativa colonna sonora che spazia dai Genesis a Peter Gabriel, fu un’esperienza intensa e coinvolgente.
L’apertura con le note evocative di “The Cinema Show” e la voce di Gabriel che invita a “Take a little trip back with father Tiresias” creano un’atmosfera suggestiva e misteriosa.
Il monologo si sviluppa poi in un’esplorazione erudita e originale del mito di Tiresia, attraverso le voci di Esiodo, Stazio, Poliziano, Apollinaire, Pound e Woody Allen.
La recente proiezione del video di “Conversazione su Tiresia” alla Casa del Cinema di Roma, in occasione del centenario, rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire un’opera di straordinaria bellezza e profondità.
Il messaggio della famiglia, letto da Enrico Magrelli, sottolinea l’importanza di celebrare l’eredità culturale di Camilleri, valorizzando il contributo di coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto artistico: il produttore Carlo Degli Esposti, il regista Roberto Andò, il compositore Roberto Fabbriciani e il regista televisivo Stefano Vicario.
L’inedito backstage, con le testimonianze dei protagonisti, offre uno sguardo intimo e privilegiato dietro le quinte di uno spettacolo che ha segnato un’epoca.
L’eredità di Andrea Camilleri non si esaurisce nella sua opera letteraria.
“Conversazione su Tiresia” testimonia la sua capacità di reinventare il teatro, di coniugare l’erudizione con l’ironia, di creare un linguaggio universale che trascende i confini geografici e culturali.
È un invito a riscoprire la bellezza del mito, la forza della narrazione e l’importanza di custodire la memoria del passato per affrontare le sfide del futuro.