Il recupero e la riproposizione del pensiero di Giuseppe Cocchiara, figura cardine nell’etnografia e nell’antropologia culturale siciliana, costituiscono un’iniziativa di notevole importanza per il panorama degli studi sul folclore e le tradizioni popolari. A sessant’anni dalla sua scomparsa, le Edizioni del Museo Pasqualino di Palermo inaugurano un ambizioso progetto: l’edizione nazionale delle sue opere, con la pubblicazione dei primi quattro volumi, un primo atto di un’opera che promette di illuminare aspetti cruciali della cultura siciliana.I volumi pubblicati – *Popolo e canti nella Sicilia d’oggi. Girando Val Demone*, curato da Sergio Bonanzinga; *Saggi sul teatro popolare (Le Vastasate e Tommaso Aversa)*, a cura di Giovanni Isgrò; *Federico II legislatore e il Regno di Sicilia*, curato da Piero Corrao; e *Folklore*, a cura di Eugenio Imbriani – offrono un affresco variegato e approfondito del lavoro di Cocchiara. Lungi dall’essere semplici raccolte di appunti o di osservazioni superficiali, questi studi rappresentano un tentativo rigoroso di comprensione delle dinamiche sociali, delle credenze, delle pratiche rituali e delle espressioni artistiche che caratterizzano la Sicilia, con un’attenzione particolare alle realtà marginali e alle voci silenziate.Cocchiara, nato a Mistretta, erede intellettuale di Giuseppe Pitré, approdò agli studi etnoantropologici dopo un periodo di formazione britannica, dove ebbe modo di confrontarsi con le teorie e i metodi dell’antropologia anglosassone, arricchendo il proprio approccio con una prospettiva comparativa. Il suo lavoro si distingue per la capacità di coniugare l’erudizione filologica con una profonda sensibilità umana, evitando l’eccessivo tecnicismo e mantenendo sempre al centro l’esperienza del popolo.La scelta di pubblicare questi primi quattro volumi non è casuale. *Popolo e canti* offre una panoramica delle tradizioni musicali e della vita quotidiana nelle aree interne; i *Saggi sul teatro popolare* esplorano le forme di spettacolo e di intrattenimento che hanno contribuito a costruire l’identità culturale siciliana; l’analisi del ruolo di Federico II evidenzia l’importanza del contesto storico-politico nella formazione delle tradizioni; e *Folklore*, infine, raccoglie riflessioni fondamentali sul significato stesso dell’antropologia del folclore.La presentazione di questi volumi, prevista per il 29 maggio presso l’ex facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo, nell’ambito del Dottorato di ricerca Mediascape, rappresenta un’occasione imperdibile per dialogare con i curatori delle opere, con Giovanni Ruffino e Rosario Perricone, presidenti e direttori dell’edizione nazionale, e con il moderatore Ignazio Emanuele Buttitta, per approfondire il significato e l’attualità del pensiero di Cocchiara, e per riflettere sull’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio culturale siciliano, non come un insieme di reliquie da museo, ma come una fonte inesauribile di conoscenza e di ispirazione per il futuro. L’iniziativa si preannuncia come un contributo essenziale per il consolidamento di un approccio antropologico innovativo e partecipato, capace di coniugare rigore scientifico e impegno civile.
Cocchiara riscoperto: Palermo ripubblica le opere del grande etnologo siciliano.
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