Catherine Deneuve, icona indiscussa del cinema mondiale, si presenta a Taormina Film Festival, non come una figura mitologica distante, ma come una donna concreta, radicata nella vita e nel tempo. A 81 anni, l’aura di leggenda si stempera in una presenza autentica, un’eleganza non ostentata che rivela una profondità d’animo forgiata da decenni di esperienza. Lungi dall’auto-definirsi sex symbol o diva capricciosa, Deneuve si presenta come un’esistenza complessa, intessuta di affetti familiari, responsabilità e una visione lucida del mondo dello spettacolo.La premiazione alla carriera, un riconoscimento al suo percorso artistico straordinario, si coniuga con la proiezione del suo ultimo film, “Spirit World – La Festa delle Lanterne”. Un’opera che la vede protagonista in un ruolo quasi etereo, un “fantasma” che la trasporta in Giappone, una cultura che da sempre nutre un profondo interesse. Questo viaggio, avvenuto in un momento delicato, ha offerto un rifugio prezioso durante la sua riabilitazione dall’ictus che l’ha colpita nel 2019, segnando una pausa forzata nel suo percorso creativo.La questione delicata delle accuse rivolte a Gerard Depardieu, suo storico amico, viene affrontata con una saggezza misurata. Deneuve comprende la complessità delle dinamiche mediatiche e la potenziale escalation incontrollabile dei giudizi pubblici, un’esperienza che lei stessa ha subito recentemente, quando un’osservazione sulla deriva eccessiva del movimento #MeToo le è costata una campagna d’odio sui social media.Il suo curriculum artistico è una galleria di capolavori, un percorso che l’ha vista collaborare con i più grandi registi del cinema: Luis Buñuel, François Truffaut, Roman Polanski, Jacques Demy. Film come “Belle de Jour”, “L’ultimo metrò”, “Indocina” (che le valse una nomination all’Oscar), “La moglie del presidente”, testimoniano la sua capacità di incarnare personaggi femminili complessi e indimenticabili.L’Italia occupa un posto speciale nel cuore di Catherine Deneuve. Un affetto sincero, mitigato solo dalla consapevolezza delle difficoltà politiche del paese. La sua padronanza della lingua italiana, sorprendentemente fluente, è un omaggio a Marcello Mastroianni, interprete di un italiano impeccabile in francese.Il desiderio di collaborare con registi italiani contemporanei rivela una curiosità intellettuale viva e un’apertura verso nuove estetiche. Alice Rohrwacher e Marco Bellocchio emergono come figure particolarmente stimolanti, mentre un interessato “come sta?” rivolto a Nanni Moretti suggerisce un rapporto complesso, basato su una distanza calcolata, condizione essenziale per una convivenza serena.Consigli per le giovani attrici? La risposta è cauta, quasi disincantata: il mondo cambia troppo velocemente per poter offrire certezze. Forse, suggerisce con un sorriso malinconico, la recitazione potrebbe essere un secondo lavoro, un’attività che arricchisce la vita ma non la definisce completamente.Il sogno di interpretare Caterina la Grande, una figura di ineguagliabile carisma e intelligenza, riflette la sua aspirazione a impersonare personaggi di straordinaria forza d’animo. Un piccolo tatuaggio, un’ala d’uccello che copre una cicatrice, testimonia un passato segnato da dolore, ma redento da un gesto simbolico di rinascita. Catherine Deneuve, più che una leggenda del cinema, è una donna che ha saputo trasformare le esperienze della vita in arte, un’icona di eleganza e saggezza che continua a ispirare generazioni di appassionati del cinema.
Deneuve a Taormina: eleganza, saggezza e un passato da reinventare.
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