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venerdì 14 Novembre 2025

Etna 1950: Maraini, un’anima in fotografia a Catania

A Catania, Palazzo Biscari si appresta ad accogliere “Nevefucoghiacciozolfolava”, un’esposizione fotografica che trascende la mera documentazione di un evento naturale per divenire un’immersione profonda nell’anima di una comunità.

Promossa dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e curata da un team di esperti – Stefano Branca, direttore del Dipartimento Vulcani, Mario Mattia, tecnologo dell’Osservatorio Etneo, e Maria Donata Napoli, docente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo – la mostra raccoglie un corpus di cinquanta fotografie di Fosco Maraini, scattate durante l’eruzione devastante dell’Etna del 1950-51.

L’eruzione, una sfida epocale per le istituzioni dell’epoca, mise a rischio l’esistenza dei paesi di Milo e Fornazzo, testimoniando la precarietà dell’esistenza umana di fronte alla forza primordiale della natura.
Tuttavia, Maraini non si limita a immortalare la potenza distruttiva del vulcano.

Il suo sguardo si rivolge con acuta sensibilità ai volti segnati dalla paura, dalla resilienza e dalla fede di chi si trovò ad affrontare l’ennesima eruzione.
Le immagini catturano istanti di profonda umanità: la ricerca disperata di protezione sotto la guida del Santo Patrono, i preparativi angusti per l’evacuazione, e la tenue speranza di un ritorno alle coltivazioni di una terra tanto generosa quanto implacabile.
Attraverso la sua opera, Maraini agisce come archivista emotivo di una memoria collettiva ancora vibrante nella coscienza etnea.

Non si tratta di una narrazione assistita da pietismo o commiserazione, ma di un atto di profondo rispetto per la dignità di coloro che lottano contro le forze della natura, incarnando una battaglia antica contro il gigante Tifeo, figura mitologica che simboleggia la forza irrefrenabile del vulcano.
L’Etna, nelle fotografie di Maraini, si eleva a luogo del sublime, un’esperienza che fonde l’orrore della distruzione con la meraviglia di uno spettacolo naturale di ineguagliabile potenza.

La mostra arricchisce l’esperienza visiva con la riscoperta del documentario originale “Etna mareneve”, realizzato da Maraini nei primi anni Cinquanta.

In questo film, l’autore, egli stesso uomo di montagna, esprime il suo sgomento e la sua ammirazione di fronte a un paesaggio unico, plasmato da neve, fuoco, ghiaccio, zolfo e lava.
Particolarmente rilevante è la presenza di immagini subacquee, tra le prime a essere rese accessibili al pubblico, che testimoniano l’evoluzione del paesaggio costiero etneo, rivelando luoghi oggi scomparsi, dove in poche ore si passava dal silenzio glaciale alle profondità marine.

La mostra, inaugurata il 4 dicembre a Palazzo Biscari, proseguirà dal 9 dicembre al 6 gennaio 2026 nella sala Parlatoio di Palazzo Platamone, offrendo al pubblico un’opportunità unica di riflettere sul rapporto tra l’uomo e la natura, sulla fragilità e la forza della comunità, e sull’importanza di preservare la memoria di un patrimonio culturale e paesaggistico di inestimabile valore.

L’iniziativa, promossa in collaborazione con il Comune di Catania e sostenuta da istituzioni culturali di rilievo nazionale come la Fondazione Alinari per la Fotografia, il Gabinetto Vieusseux di Firenze, il Museo Nazionale della Montagna del Cai di Torino e il quotidiano La Sicilia, testimonia l’importanza di un approccio multidisciplinare per comprendere e valorizzare il territorio.

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