Un’immersione nell’architettura complessa dell’anima di Franco Battiato, un cantautore che ha rivoluzionato il panorama musicale italiano, tracciando sentieri inesplorati tra ironia tagliente e profonda spiritualità.
Il tv movie, diretto da Renato De Maria e scritto da Monica Rametta, interpretato da Dario Aita, si propone di svelare le pieghe più intime di questo artista poliedrico, un viaggio che, dalle nebbie di Milano alle luci abbaglianti della Sicilia, intende catturare l’essenza di una ricerca incessante.
La narrazione prende avvio nella Sicilia natia, un paesaggio impregnato di storia e di mito, che plasma l’infanzia di Battiato.
Il bambino, dotato di un’intelligenza precoce e di una sete insaziabile di conoscenza, sviluppa un legame intenso e privilegiato con la madre, Grazia (Simona Malato), mentre il rapporto con il padre si rivela conflittuale, una dissonanza che ne segnerà la formazione.
La scoperta della musica si configura come un balsamo, un linguaggio universale capace di trascendere le barriere emotive.
La fuga verso Milano, negli anni Settanta, rappresenta un atto di ribellione e l’ambizioso inseguimento di un sogno artistico.
La città, crogiolo di sperimentazioni e di influenze culturali, lo introduce a un mondo pulsante di creatività, dove incontra Fleur Jaeggy (Elena Radonicich), figura chiave che ne stimola la crescita intellettuale e spirituale, divenendo musa ispiratrice e confidente.
L’evoluzione musicale di Battiato si articola attraverso fasi distinte: dalle prime audaci sperimentazioni, che lo proiettano verso l’avanguardia, all’approdo in un linguaggio più accessibile, capace di conquistare il grande pubblico e di lanciare nuovi talenti, come Alice e Giuni Russo.
Tuttavia, il successo commerciale non placa la sua inquietudine interiore.
Una profonda crisi esistenziale lo tormenta, conducendolo a una radicale revisione di sé stesso e del proprio percorso artistico.
È in questo momento di fragilità che si apre a nuove influenze, immergendosi nella filosofia di Gurdjieff e confrontandosi con maestri spirituali che ne illuminano la via.
L’album “La voce del padrone” consacra il suo talento, ma Battiato rifiuta di arrestarsi al trionfo, aspirando a una dimensione ulteriore, inafferrabile.
La Sicilia, terra d’origine e rifugio sicuro, rimane il punto cardine della sua esistenza, un legame indissolubile con le radici.
La sua vita e la sua musica si configurano come un pellegrinaggio continuo, un’odissea verso un altrove che si rivela non un luogo geografico, ma uno stato d’essere, una ricerca incessante di verità e di bellezza.
Il tv movie si propone di ricostruire questo percorso, svelando la genesi di un artista che ha saputo trasformare il dolore e l’estasi in musica, rendendo il suo viaggio un’eredità universale.







