Nel cuore della Madonita siciliana, a Gangi, un atto di profonda riverenza ha celebrato il centenario della nascita di Domenico Ferraro, figura cardine per la comunità e per il panorama pedagogico italiano. Un largo cittadino, punto nodale del tessuto urbano, porta ora il suo nome, testimoniando un legame indissolubile con la terra che lo ha visto crescere e operare.La cerimonia, a cui hanno partecipato familiari stretti, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Ferrarello, consiglieri e rappresentanti delle forze dell’ordine – Carabinieri, Polizia Municipale, Corpo Forestale – e una vivace delegazione dell’istituto comprensivo Francesco Paolo Polizzano, ha rappresentato un momento di celebrazione e riflessione.Domenico Ferraro, universalmente riconosciuto come “Ispettore Ferraro” per il suo lungo e proficuo servizio nel Ministero della Pubblica Istruzione, ha lasciato un’eredità pedagogica di inestimabile valore. La targa commemorativa eretta a suo onore non è solo un riconoscimento formale, ma un simbolo del suo contributo alla cultura e all’educazione. Durante l’evento, sono stati letti brani significativi tratti da “Favole e Paesi”, una delle sue opere più significative, e distribuita una selezione di racconti che ne illustrano la sensibilità e l’abilità narrativa.Il sindaco Ferrarello, nel suo intervento, ha sottolineato come l’intitolazione di questo spazio pubblico si inserisca in un più ampio progetto di valorizzazione della toponomastica comunale, un percorso volto a rendere omaggio a illustri concittadini che hanno contribuito a plasmare l’identità di Gangi. Questo gesto non è un mero atto commemorativo, ma una dichiarazione d’intenti: preservare la memoria di chi ha lasciato un segno profondo nella storia locale.La figura di Domenico Ferraro trascende la sua carriera ispettoriale. È stato un intellettuale profondamente radicato nel territorio, un appassionato studioso della storia di Gangi, il cui lavoro ha illuminato aspetti cruciali del passato comunale, recuperando tradizioni e ricostruendo eventi dimenticati. Ma soprattutto, il suo impatto più duraturo risiede nella sua opera pedagogica. Centinaia di insegnanti siciliani, formati secondo i suoi metodi innovativi, testimoniano la sua capacità di ispirare e guidare le nuove generazioni, con particolare attenzione allo sviluppo dell’età evolutiva. I suoi approcci pedagogici, incentrati sull’empatia, l’osservazione e la valorizzazione delle individualità, hanno lasciato un’impronta indelebile nel sistema educativo locale, contribuendo a formare adulti consapevoli e responsabili. Il suo pensiero pedagogico, ancora oggi, rappresenta un faro per chi crede nell’importanza di un’educazione che sappia coniugare rigore intellettuale e sensibilità umana.
Gangi ricorda Domenico Ferraro: un secolo di pedagogia e memoria.
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