Nel 2026, Gibellina si erge a Capitale dell’Arte Contemporanea, un riconoscimento che vibra di echi storici e proietta il territorio verso un futuro vibrante. La 44ª edizione del Festival Orestiadi, pilastro culturale del Trapanese, si configura come un’occasione unica per tessere un dialogo fecondo tra diverse discipline artistiche: arti visive, teatro, musica, letteratura, in un’esplorazione sinestetica che riflette l’identità complessa e stratificata del luogo.L’iniziativa, animata dalla visione del direttore artistico Alfio Scuderi e sostenuta dalla presidente Francesca Corrao, ambisce a stimolare un rinnovato entusiasmo e a consolidare un percorso di crescita culturale radicato nella memoria collettiva. Il sindaco Salvatore Sutera sottolinea l’importanza di una collaborazione sinergica tra Comuni, Fondazione e istituzioni, un impegno condiviso che mira a massimizzare le potenzialità del territorio. Il Festival si apre con un’anticipazione suggestiva: “La notte del contemporaneo” (27-28 giugno), un evento che celebra il passato, omaggiando la figura di Ludovico Corrao, artefice del risveglio culturale di Gibellina dopo la devastazione del terremoto del ’68, e proietta lo sguardo verso un futuro di innovazione e creatività. Un concerto diffuso, con cinque musicisti che animano piazze e palazzi, introduce ufficialmente la stagione.L’inaugurazione vera e propria, il 4 luglio, è affidata a una reinterpretazione radicale del *Macbeth* shakespeariano curata da Sergio Rubini, un’opera che promette di scuotere le convenzioni e di offrire una nuova chiave di lettura del testo originale. Il cartellone del Festival si arricchisce di prime nazionali di grande impatto: *Wonder Woman* di Antonio Latella, uno spettacolo crudo e toccante che affronta il tema dello stupro; *L’estasi della lotta*, un’esplorazione artistica e umana dedicata alla scultrice Camille Claudel; e *La parte per il tutto*, un intreccio tra storia dell’arte e sentimenti con Manlio Santanelli e Silvia Ajelli.Il programma, come un mosaico di esperienze, offre un ampio spettro di proposte: la rilettura teatrale de *Il sogno di una notte di mezza estate* con la partecipazione di attori con sindrome di down, curata dai Teatri Alchemici, è un atto di inclusione e di riappropriazione della narrazione. Davide Enia, con una performance dedicata a Paolo Borsellino, invita alla riflessione sulla memoria e sulla giustizia. Roberto Andò presenta il suo romanzo *Il coccodrillo di Palermo*, un viaggio nella complessità della città. Emma Dante rielabora una favola, restituendola al pubblico con un linguaggio originale.La conclusione del Festival, il 31 luglio, si colloca nel suggestivo scenario del Cretto di Burri, con la lettura di *Autodifesa di Caino* di Andrea Camilleri a cura di Luca Zingaretti, un omaggio a uno degli scrittori più amati del panorama letterario italiano. Un altro tributo a Camilleri è offerto da Olivia Sellerio, con *Zara Zabara*, un concerto che ripercorre i momenti salienti della serie televisiva *Il commissario Montalbano*. L’ultima sera, il 3 agosto, Danilo Rea omaggia Fabrizio De André, coronando un percorso artistico intenso e variegato. L’Orestiadi 2026 si configura dunque come un evento di portata nazionale, capace di coniugare tradizione e innovazione, memoria e futuro, in un abbraccio culturale che coinvolge l’intera comunità.
Gibellina Capitale dell’Arte: Orestiadi 2026 tra memoria e futuro.
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