Cinquant’anni dopo la pubblicazione di *Horcynus Orca*, il monumentale romanzo di Stefano D’Arrigo si reincarna in una nuova forma espressiva: uno spettacolo transmediale che celebra il suo significato profondo e la sua capacità di dialogare con il presente. L’anteprima assoluta, un evento unico nel suo genere, si terrà a Taobuk, nel suggestivo scenario del Teatro Antico di Taormina, il 22 giugno.Lo spettacolo non è una semplice trasposizione teatrale, ma una vera e propria immersione nell’universo d’arrigiano, un’esplorazione sensoriale che fonde parola, immagine, suono e tecnologia. È una risposta artistica che riflette la complessità del romanzo, un’opera che si interroga sul significato dell’identità, dell’appartenenza e della memoria in un periodo storico cruciale come il 1943.L’edizione di Taobuk, guidata dall’abile direzione artistica di Antonella Ferrara, ha scelto come tema centrale proprio l’idea di “confine”, un concetto che permea l’intera opera di D’Arrigo. Il protagonista, ‘Ndrja Cambria, si trova costantemente a confrontarsi con barriere di ogni tipo: i confini geografici imposti dalla guerra e dallo Stretto di Messina, le divisioni ideologiche che lacerano il mondo, le differenze linguistiche che separano le classi sociali, e soprattutto i confini esistenziali che lo avvicinano costantemente alla vita e alla morte. Il mare, elemento primordiale e ineludibile, si erge a simbolo di questa condizione liminale, il confine invisibile tra l’uomo e le sue radici naturali.La ricchezza dello spettacolo risiede nella sua capacità di innovare la narrazione, superando i confini tradizionali del teatro. L’uso del videomapping, orchestrato da D-wok sotto la direzione creativa di Paolo Gep Cucco, trasforma l’architettura del Teatro Antico in un palcoscenico dinamico, proiettando immagini evocative che si fondono con le parole. Illustrazioni generate dall’intelligenza artificiale si sovrappongono a texture in continua evoluzione, creando effetti tridimensionali che amplificano l’impatto emotivo della storia. Il paesaggio sonoro, magistralmente curato da Max Casacci dei Subsonica, arricchisce ulteriormente l’esperienza sensoriale, trasformando suoni naturali in armonie digitali.La drammaturgia, adattata dal romanzo da Andrea Porcheddu, Claudio Collovà ed Eliana Rotella, alterna la potenza delle letture dirette con dialoghi corali, animati dalle voci di Vinicio Capossela, Caterina Murino, Linda Gennari e Davide Livermore. Questo intreccio di voci crea un effetto di risonanza, amplificando i temi centrali del romanzo e invitando il pubblico a una riflessione profonda sul significato dell’essere umano nel contesto storico e naturale. Lo spettacolo non è solo un omaggio a un capolavoro letterario, ma un’esperienza artistica che sfida i confini del linguaggio e della tecnologia, creando un ponte tra passato e futuro.
Horcynus Orca: Un Viaggio Transmediale tra Confini e Memoria
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