Il ritorno a una Sicilia trasformata, dopo un’assenza di tre decenni, segna per il medico Ernesto Vassallo non solo una riappropriazione delle proprie radici, ma anche l’immersione in una complessa rete di segreti e silenzi.
*Il sale dei morti* (Neri Pozza), l’ultimo romanzo di Salvatore Falzone, ambientato in un anonimo borgo, identificato unicamente con la sigla “T.
“, è un’indagine che si intreccia con le ombre di un passato mai del tutto dimenticato, un passato che riemerge con la scoperta del corpo senza vita di Youssef, un immigrato marocchino dalle molteplici anime: poeta, giardiniere, e ora, vittima di un delitto apparentemente senza movente.
La Valle del Sale, con la sua miniera dismessa che svetta come un monito arrugginito contro il cielo, è il cuore pulsante di questo noir malinconico.
Un luogo carico di memoria, di lavoro svolto e abbandonato, di speranze infrante e di promesse non mantenute.
Ernesto, un uomo ancorato al rigore scientifico e al disincanto, si ritrova catapultato in un labirinto di reticenze e omertà, dove ogni parola pronunciata sembra nascondere un’altra verità.
Il rapporto che lo legava a Youssef, nato nel contesto di un centro di accoglienza per immigrati dove Ernesto prestava volontariato, si rivela la chiave per svelare il mistero.
Youssef, con la sua sensibilità poetica e la sua abilità nel coltivare la terra, aveva trovato in Ernesto un interlocutore attento, quasi un confidente.
La confessione sussurrata, la paura espressa alla vigilia della scomparsa, sono il punto di partenza di un’indagine che si fa presto personale, trascendendo il mero dovere professionale.
L’omicidio di Youssef non è solo un atto criminale isolato; è il sintomo di una realtà sociale più profonda, un tessuto fragile intriso di pregiudizi, ingiustizie e conflitti non risolti.
Falzone, con la precisione di un avvocato e la sensibilità di un narratore, dipinge un affresco vivido e inquietante della Sicilia contemporanea, un luogo dove la bellezza del paesaggio convive con la brutalità della violenza, dove la solidarietà umana si scontra con l’indifferenza e l’avidità.
Il romanzo non si limita a raccontare una storia di cronaca; è un’esplorazione del trauma collettivo, della perdita dell’innocenza, e della difficoltà di confrontarsi con il proprio passato.
Salvatore Falzone, autore di opere che spaziano dal noir alla biografia romanzata, dimostra ancora una volta la sua capacità di affrontare temi complessi con profondità e originalità.
*Il sale dei morti* si inserisce in un percorso letterario che testimonia un interesse costante per l’uomo e la società, per le sue contraddizioni e le sue potenzialità.
Il titolo stesso evoca immagini potenti: il sale, elemento primordiale e conservante, simbolo di memoria e di dolore; i morti, non solo le vittime del delitto, ma anche le speranze e i sogni infranti che gravano sul destino di un’intera comunità.