La suggestiva cornice del teatro antico di Taormina, luogo di storia e arte, si è rivelata teatro di un’ennesima ingiustizia per Jago, lo scultore di origini ciociarie al centro di una controversia con Meta che si protrae da settimane.
La vicenda, innescata da un video promozionale che anticipava l’esposizione della sua ultima creazione, la David, nell’ambito dell’iniziativa siciliana, si è intensificata con la nuova censura del profilo dell’artista.
Questa mattina, il post dedicato alla serata di ieri, che documentava la presentazione e l’esposizione della scultura nell’anfiteatro, ha provocato un ulteriore blocco del profilo, accessibile solo ai follower preesistenti.
Un atto che Jago definisce un “vero e proprio danno”, amplificando le difficoltà incontrate nel promuovere un evento culturale di notevole portata.
L’artista sottolinea l’assurdità di una situazione in cui non vengono fornite motivazioni precise per la censura, già verificatasi in precedenza in seguito a contestazioni relative alla nudità dell’opera.
Questo nuovo episodio non si limita a colpire un singolo manufatto artistico, ma investe un’intera esposizione, un’iniziativa culturale che ha richiesto significativi investimenti di tempo, risorse e impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti.
La vicenda solleva interrogativi profondi sulla libertà di espressione artistica nell’era digitale e sulla responsabilità delle piattaforme social nel bilanciare la tutela di valori etici con il sostegno alla creatività e alla diffusione della cultura.
La difficoltà di Jago nel far conoscere la sua opera, nonostante il rispetto delle linee guida di Meta, evidenzia una problematica più ampia riguardante la trasparenza e l’equità dei criteri di moderazione dei contenuti online.
La bellezza del luogo, il valore dell’opera, l’entusiasmo dei promotori e l’attesa del pubblico si scontrano con un meccanismo opaco e potenzialmente limitante per la diffusione della cultura e dell’arte contemporanea.
L’episodio pone l’attenzione sulla necessità di un dialogo più aperto tra artisti, piattaforme e istituzioni culturali per garantire un ambiente digitale favorevole alla creazione e alla fruizione del patrimonio artistico.