lunedì 8 Settembre 2025
32.5 C
Palermo

Laura Morante e il grido delle donne in guerra: una notte a Segesta

Un grido di dolore che risuona attraverso i millenni, un monito universale contro la follia della guerra: questo è ciò che Laura Morante ha offerto al Segesta Teatro Festival, in una serata di profonda commozione e riflessione.

Il 27 luglio, il suggestivo scenario del teatro antico di Segesta è diventato un palcoscenico per voci femminili tragiche, donne la cui esistenza è stata irrimediabilmente segnata dal conflitto, dalla distruzione e dalla perdita.
‘Notte di sfolgorante tenebra’ non è semplicemente una rappresentazione teatrale, ma un’immersione nelle profondità dell’animo umano, esposta alla brutalità e all’ingiustizia della guerra.
Morante ha incarnato figure emblematiche dell’antichità – Clitemnestra, Elettra, Elena, Cassandra, Ecuba e Andromaca – non come eroine o villain, ma come donne, madri, mogli, figlie, vittime innocenti di una spirale di violenza che le trascende.
Ognuna di loro, con la propria voce, con il proprio dolore, ha raccontato la guerra da una prospettiva inedita, quella della sofferenza intima e della perdita irreparabile.
La regia di Daniele Costantini ha saputo amplificare l’intensità drammatica, creando un’atmosfera di sospensione e di profonda umanità.

Il testo, frutto della collaborazione tra Laura Morante e Davide Alogna, si rivela una potente miscela di antico e moderno, di tragedia greca e riflessioni attuali.

La musica, un insieme suggestivo di brani di Bach, Gliere, Ravel e Haendel/Havorsen, ha accompagnato le parole, creando un tessuto sonoro che ha esaltato l’emozione e la drammaticità del momento.

Il violino di Davide Alogna e il violoncello di Luca Provenzani hanno contribuito a creare un’esperienza sensoriale completa, intensificando l’impatto emotivo dello spettacolo.

Al termine della performance, un gesto simbolico: Laura Morante ha sventolato una bandiera palestinese, un atto di solidarietà e di denuncia che ha trasformato il teatro antico in un faro di speranza e di impegno civile.
Questo gesto, pur suscitando diverse interpretazioni, ha reso ancora più evidente il messaggio universale dello spettacolo: la guerra, in ogni tempo e in ogni luogo, è una tragedia che dev’essere fermata, un male un cui le cui implicazioni e le sue.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -