L’individuo marginale, l’artista eremita, la voce dissonante: l’outsider non è una semplice categoria, ma un paradigma che interroga i fondamenti stessi della produzione artistica e sociale.
“We’re All Outsiders ’25”, progetto culturale ideato e curato da Sandro Serradifalco, con il sostegno della Fondazione Effetto Arte Ets, si configura come una piattaforma vibrante e complessa che celebra questa condizione liminale, questa resilienza alla conformità.
L’iniziativa, ospitata nel suggestivo Palazzo Drago Ajroldi di Santacolomba a Palermo, si propone di tracciare un carto geografico delle espressioni artistiche che germogliano al di fuori dei canali istituzionali, spesso silenziate o ignorate.
Il festival non è un mero evento, ma un vero e proprio ecosistema culturale, un laboratorio di idee e di pratiche che sfidano le gerarchie estetiche e i meccanismi di mercato.
Serradifalco, curatore e anima pulsante del progetto, sottolinea come la figura dell’outsider, con la sua mera esistenza, destabilizzi le convenzioni, sollevi interrogativi su giustizia, inclusione e autenticità, e offra una prospettiva inedita sul significato dell’arte contemporanea.
Non si tratta di ricerca di comprensione, bensì di un desiderio di essere percepiti, di risuonare con una verità che trascende le etichette e i preconcetti.
Al cuore del festival risiede una mostra collettiva, un mosaico di linguaggi e sensibilità che accoglie trentacinque artisti, provenienti da contesti geografici e culturali diversi.
Questa eterogeneità non è casuale, ma riflette la volontà di creare un dialogo plurale, un confronto tra voci che spesso non si incontrano, ma che condividono una comune aspirazione: quella di esprimere una visione del mondo al di là dei confini del canone.
La mostra non si limita a presentare opere d’arte, ma invita a riflettere sulle condizioni che ne hanno favorito la nascita, sulle difficoltà incontrate, sulle speranze che alimentano.
L’evento è stato arricchito dalla proiezione in anteprima del documentario “Dalla strada al pallone”, dedicato alla figura di Totò Schillaci, realizzato da Alberto Castiglione.
Il film, commovente e ispiratore, racconta la parabola di un uomo che ha saputo trasformare le avversità in opportunità, incarnando un simbolo di speranza e resilienza.
La sua storia, profondamente radicata nel tessuto sociale del quartiere Cep, incrocia i temi centrali del festival, evidenziando il potenziale trasformativo dell’arte e la sua capacità di offrire opportunità a chi si trova ai margini.
La Fondazione Effetto Arte Ets, dimostrando un impegno concreto verso la comunità, ha destinato un contributo di 10.000 euro all’Associazione Cep – Comunità educante partecipativa, per sostenere borse di studio a favore di giovani artisti del quartiere e studenti dell’istituto Giuliana Saladino.
Questo gesto sottolinea l’importanza di investire nel talento emergente e di offrire opportunità a chi, altrimenti, rischierebbe di rimanere escluso dal mondo dell’arte.
La mostra sarà accessibile al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato e domenica dalle 11 alle 18, con ingresso libero, invitando tutti a partecipare a questo viaggio emozionante alla scoperta dell’arte che nasce ai margini.