Nel cuore storico di Palermo, il Palazzo Reale si appresta a diventare un laboratorio di inclusione e valorizzazione del patrimonio culturale. Un’iniziativa innovativa, presentata in occasione della mostra fotografica di Elliott Erwitt, segna un punto di svolta nell’approccio all’impiego di persone con disabilità, trasformando un luogo di memoria in un’opportunità concreta di crescita professionale e personale.Quattro giovani, portatori di diverse abilità e storie, hanno siglato un contratto di lavoro stagionale, un percorso reso possibile grazie all’impegno della Fondazione Federico II e all’impulso del Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno. Il progetto va ben oltre la semplice offerta di un’occupazione; si configura come un investimento nel capitale umano, un atto di giustizia sociale volto a contrastare pregiudizi e barriere architettoniche, sia fisiche che mentali.A partire dal 3 giugno, con l’inizio ufficiale del loro percorso lavorativo, questi giovani saranno i primi a dare il benvenuto ai visitatori e a guidarli alla scoperta delle meraviglie custodite all’interno del Palazzo Reale. Il loro compito non si limiterà alla mera descrizione dei percorsi e delle opere esposte; saranno chiamati a interpretare il significato storico e artistico del luogo, a trasmettere passioni e curiosità, ad arricchire l’esperienza dei visitatori con un punto di vista unico e prezioso.L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di politiche di inclusione sociale, che riconoscono il ruolo attivo delle persone con disabilità nel tessuto economico e culturale del territorio. Il Palazzo Reale, con la sua ricca storia e il suo valore artistico, diventa così un palcoscenico per celebrare la diversità e promuovere una società più equa e accessibile a tutti. L’impegno della Fondazione Federico II testimonia la volontà di creare opportunità lavorative significative e durature, fornendo ai giovani non solo uno stipendio, ma anche la possibilità di acquisire competenze professionali, sviluppare autostima e sentirsi parte integrante della comunità. Questa iniziativa pilota, con la mostra di Erwitt che funge da cornice simbolica, rappresenta un modello da replicare, un esempio virtuoso di come il patrimonio culturale possa diventare uno strumento potente per favorire l’inclusione sociale e la valorizzazione del talento di ogni individuo. Il progetto ambisce a dimostrare che l’accessibilità non è solo una questione di rampe e ascensori, ma soprattutto di mentalità, di apertura e di fiducia nelle potenzialità di ciascuno.
Palazzo Reale a Palermo: inclusione e cultura a portata di mano.
Pubblicato il
