L’eco del mito risuona ancora nel Teatro Greco di Siracusa, dove si è celebrato un’illustre figura del panorama teatrale italiano: Elisabetta Pozzi, insignita del prestigioso Premio Eschilo d’oro per la sua straordinaria carriera. La cerimonia, preceduta dalla rappresentazione di *Edipo a Colono* di Sofocle, ha sancito il riconoscimento a un’attrice che ha incarnato, con intensità e maestria, le più emblematiche eroine della tragedia greca.Pozzi, interprete indimenticabile di Clitennestra, Medea, Fedra, Ecuba, Elena e dell’Elettra euripidea, ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore del pubblico siracusano, grazie anche alla sua memorabile interpretazione di Lisistrata, magistralmente diretta da Tullio Solenghi nel 2019. Un’assenza, dovuta a imprevisti legati al trasporto aereo, ha impedito alla Pozzi di presenziare fisicamente all’evento, ma la sua voce, affidata al regista Carmelo Rifici – suo collaboratore e artefice dell’indimenticabile *Fedra* del 2010 – ha riempito l’aria, portando con sé un messaggio carico di significato.”I demoni malvagi hanno ostacolato il mio viaggio,” ha dichiarato l’attrice nel suo messaggio, “ma gli dei, in questo teatro, mi sono sempre stati accanto.” Parole che evocano la dimensione sacrale del luogo e la profonda connessione spirituale che lega Pozzi alla tradizione classica. Il premio è stato dedicato, con affetto e gratitudine, al suo maestro Giorgio Albertazzi, figura imprescindibile nella sua formazione, e condiviso con una schiera di collaboratori e mentori che hanno segnato il suo percorso artistico: Piero Maccarinelli, Walter Le Moli, Carmelo Rifici, Andrea Chiodi, Peter Stein, Davide Livermore. Il ricordo commosso si è poi rivolto a Cristina Pezzoli, Marco Sciaccaluga, Massimo Castri, Luca Ronconi e Carmelo Bene, figure di spicco che hanno contribuito a plasmare la sua visione del teatro.Il Premio Eschilo, istituito nel 1960, rappresenta un riconoscimento di assoluto valore, assegnato a personalità di spicco, sia italiane che internazionali, che si sono distinte per il loro contributo al teatro classico e agli studi sull’antichità greca e latina. Un albo d’oro prestigioso che include nomi illustri come Theo Anghelopulos, Ariane Mnouchkine, Vittorio Gassman, Irene Papas, Vanessa Redgrave, Glauco Mauri, Eva Cantarella e Guido Paduano. L’edizione precedente aveva premiato il poeta ed editore Nicola Crocetti, testimoniando l’ampiezza e la ricchezza del campo riconosciuto dal premio.L’assegnazione a Elisabetta Pozzi, un’attrice capace di restituire alla scena la forza primordiale dei personaggi tragici, conferisce al premio un’ulteriore lustro, celebrando non solo una carriera straordinaria, ma anche la capacità del teatro di evocare la memoria, di interrogare l’esistenza e di connettere il presente al passato glorioso della civiltà occidentale. La moneta d’oro, opera dell’orafo siracusano Massimo Sinatra, rappresenta un simbolo tangibile di questo legame indissolubile.
Pozzi, Premio Eschilo d’oro: l’eco del mito a Siracusa
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