Il 2 novembre vedrà l’inaugurazione assoluta, presso il maestoso Grande Museo Egizio (GEM) del Cairo, di “Tutankhamon”, un’opera lirica ambiziosa che si propone come un’inedita fusione tra arte, storia e cultura.
Il progetto, frutto della collaborazione tra il compositore siciliano Lino Zimbone e il giornalista e scrittore Francesco Santocono, trae ispirazione dalla vita e dalla leggenda del giovane faraone, figura chiave della storia egizia e icona del patrimonio culturale mondiale.
L’idea originaria nasce dalla visione dell’egittologo Zahi Hawass, figura di riferimento nella valorizzazione del patrimonio egizio, che ha contribuito a delineare un soggetto atto a rendere omaggio al faraone bambino e alla sua eredità.
“Tutankhamon” si configura come un evento eccezionale, un vero e proprio ponte tra il passato e il presente, tra le civiltà italiana ed egizia.
L’opera trascende la semplice narrazione storica, aspirando a restituire al pubblico una rappresentazione umana e mitica di Tutankhamon, un personaggio avvolto nel mistero, la cui scoperta ha catturato l’immaginazione collettiva e la cui tomba, intatta, ha rivelato tesori inestimabili, simbolo di un’epoca gloriosa.
La partitura di Zimbone, intrisa di suggestioni evocative e contaminazioni contemporanee, mira a creare un’esperienza immersiva, capace di trasportare l’ascoltatore nel cuore dell’antico Egitto.
La serata inaugurale vedrà l’esibizione di solisti lirici di calibro internazionale, tra cui il tenore Bogdan Mihai Ionut e la soprano Chiara Salerno, voci potenti e versatili pronte a dare voce ai drammi e alle passioni del personaggio storico.
L’evento si inserisce nel contesto di un ampio programma celebrativo, destinato a raccogliere delegazioni ufficiali, personalità di spicco del mondo della cultura e rappresentanti dei media provenienti da ogni angolo del globo.
“È un immenso onore per noi italiani poter contribuire con questa opera a un evento di tale risonanza globale,” dichiarano Zimbone e Santocono, sottolineando come Tutankhamon non sia solo un personaggio storico, ma un archetipo universale, un simbolo di bellezza, di giovinezza interrotta e di un mistero che continua a esercitare un fascino irresistibile.
L’opera aspira a incarnare questi aspetti, offrendo una riflessione profonda sulla fragilità umana, sulla transitorietà della vita e sulla potenza dell’arte come testimonianza duratura.
Il GEM, con la sua imponente struttura che si estende su oltre 100.000 metri quadrati, e la sua collezione senza precedenti di reperti archeologici, molti dei quali mai esposti al pubblico, si appresta ad accogliere milioni di visitatori, consolidando il suo ruolo di centro propulsore per l’archeologia, l’arte e la cultura a livello mondiale.
“Tutankhamon” non sarà soltanto un evento inaugurale, ma un simbolo del nuovo corso del museo, che mira a diventare un punto di riferimento imprescindibile per chiunque desideri approfondire la conoscenza dell’antico Egitto e apprezzare la straordinaria ricchezza del suo patrimonio.