La recente risposta della dirigenza Anas, percepita come una difesa a oltranza dell’assetto organizzativo e non come un’assunzione di responsabilità, desta un’amara consapevolezza più che una vera sorpresa. Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in replica al comunicato ufficiale, denuncia una postura corporativa che si erge a scudo di un sistema gestorio inaccettabile per una Regione che, con legittima aspirazione, desidera superare la condizione di infrastruttura marginale.Non si tratta di un’iniziativa polemica – precisa Schifani – bensì di un obbligo morale: il grido di sofferenza, espresso da milioni di cittadini siciliani, è divenuto ineludibile. Questo malcontento è il prodotto di decenni di trascuratezza e di una manutenzione sistematicamente ritardata e disorganizzata, che ha trasformato la principale arteria autostradale dell’isola in un simbolo di inadeguatezza. L’ammissione stessa di Anas, che non ha mai elaborato un piano di intervento adeguato, certifica l’entità del problema.La mancanza di una leadership stabile e continuativa all’interno di Anas in Sicilia – un dato di fatto inequivocabile – riflette una disattenzione istituzionale che ha contribuito a creare un vuoto di gestione e un clima di incertezza. Il Presidente chiede pertanto un atto di contrizione formale, pubblico e sincero, riconoscendo le responsabilità passate. La Sicilia non può e non deve essere relegata a una posizione di sacrificio e marginalità. La Regione si impegna a vigilare costantemente e a intervenire con determinazione in ogni livello istituzionale, inclusi i ministeri competenti, rifiutando qualsiasi compromesso sulla qualità delle infrastrutture.Un ulteriore ostacolo alla risoluzione del problema è rappresentato dalla scarsa collaborazione di Anas e dalla sua sistematicamente refrattaria accoglienza alle indicazioni fornite dalla Regione nel ruolo di commissariamento. Questa resistenza ha impedito all’organismo regionale di esercitare pienamente le proprie prerogative, perpetuando una situazione di inefficienza.La cronaca quotidiana, con le lunghe code che continuano a flagellare il tratto autostradale tra Bagheria e Casteldaccia, con disagi che si ripetono all’alba e al tramonto, testimonia l’urgenza di un cambiamento radicale. Questi episodi non sono semplici inconvenienti, ma il riflesso di un problema strutturale che richiede un intervento risolutivo e non solo palliativo. La priorità deve essere quella di garantire la sicurezza e la fluidità del traffico, restituendo ai cittadini siciliani una infrastruttura degna di una regione che aspira al progresso e alla modernità.
Anas sotto accusa: Schifani chiede un cambio di rotta in Sicilia.
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