La decisione di introdurre una procedura speciale per i controlli antimafia nella realizzazione del ponte di Messina ha sollevato numerose questioni e dubbi su come tale misura si configuri rispetto alle normative vigenti. Il testo originariamente inviato al Quirinale non comprendeva quest’approccio, il quale è apparso solo in un momento estremamente breve poco prima della riunione del Consiglio dei Ministri.La legislazione nazionale già prevede rigorose normative antimafia per tutte le opere strategiche di interesse nazionale, come ad esempio il ponte di Messina. La nuova proposta sembrava introdurre una procedura speciale in modo da poter derogare a quelle normative che altrimenti sarebbero state applicate in base al Codice antimafia.Tale procedura si discosterebbe quindi dalle regole ordinarie, permettendo deroghe non previste per le opere di interesse nazionale, come nel caso del ponte di Messina. È importante ricordare che la procedura speciale veniva proposta proprio per poter affrontare situazioni emergenziali o eventi unici che richiedono una gestione diversa rispetto a quella ordinaria.Tuttavia, l’ufficio stampa del Quirinale ha fornito una nota esplicativa per chiarire alcune inesattezze comparse sulla stampa riguardanti il decreto Infrastrutture. In base a quanto riportato dall’ufficio stampa, la procedura proposta sarebbe ancora più lenta rispetto a quella ordinaria e non rappresenterebbe un miglioramento significativo per quanto concerne i controlli antimafia.Il Consiglio dei Ministri ha deciso di approvare il decreto Infrastrutture, ma le questioni sulle procedure speciali e sui possibili effetti sul codice antimafia restano aperte e richiedono ulteriori chiarimenti. L’approccio preso dal Governo in materia di controlli antimafia sembra avere suscitato numerose perplessità e critiche.I critici sostengono che le normative proposte potrebbero rendere inefficaci i controlli antimafia, permettendo un maggior grado di libertà d’azione rispetto a quanto stabilito dal Codice antimafia. La questione principale è capire se il nuovo approccio per gli accertamenti antimafia sia effettivamente più stringente del previsto.Nell’ambito delle procedure speciali, è necessario considerare che in questi casi si procede ad esenzioni rispetto alle regole ordinarie. Ecco perché la possibilità di derogare dal Codice antimafia rappresenta un aspetto critico e da discutere a fondo.In definitiva, il nuovo testo sembra non aver chiarito i dubbi su quanto sopra richiesto.