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giovedì 13 Novembre 2025

Nuovo elettrodotto Pantano-Priolo: potenziata la rete elettrica siciliana

L’entrata in servizio del nuovo collegamento a 380 kV Pantano-Priolo segna un capitolo significativo nell’evoluzione della rete elettrica siciliana, rappresentando un investimento strategico di Terna volto a rafforzare l’affidabilità, la resilienza e la capacità di trasporto dell’energia nell’area orientale dell’isola, cruciale per l’interconnessione tra le province di Catania e Siracusa.

Quest’opera, che conclude il progetto complessivo della direttrice Paternò-Pantano-Priolo, un tracciato di circa 63 chilometri, testimonia un impegno economico di 166 milioni di euro da parte di Terna e si inserisce nel più ampio Piano di Sviluppo 2025-2034, delineato per garantire la sicurezza energetica regionale e supportare la transizione verso un sistema più sostenibile.

Il nuovo collegamento non si limita a incrementare la potenza trasportabile, ma introduce una profonda riorganizzazione architetturale della rete.
La sua funzione primaria è l’integrazione del sistema a 220/150 kV con la dorsale a 380 kV attraverso un elettrodotto di circa 45 km, interconnettendo le stazioni elettriche di Pantano d’Arci e Priolo Gargallo.
Questa integrazione è fondamentale per ottimizzare i flussi energetici, mitigando le criticità legate alla congestione esistente tra Catania e Siracusa, e consentendo una gestione più flessibile del fabbisogno energetico regionale, sempre più variabile a causa dell’aumento della produzione da fonti rinnovabili.
Il progetto risponde all’imperativo di una rete elettrica all’avanguardia, capace di accogliere in modo efficiente la crescente quota di energia prodotta da impianti fotovoltaici ed eolici, cruciale per gli obiettivi di decarbonizzazione.

L’integrazione di queste fonti intermittenti richiede una rete robusta e flessibile, in grado di bilanciare le variazioni di produzione e domanda, garantendo la stabilità del sistema.
L’impatto del collegamento va ben oltre il semplice aumento della capacità di trasporto.

Il completamento dell’infrastruttura apre la strada a un piano ambizioso di razionalizzazione della rete esistente, prevedendo la dismissione di 155 km di linee a 150 kV e circa 400 tralicci, liberando un’area significativa di oltre 300 ettari, riconvertibile a usi civili o agricoli.

Questa operazione, oltre a ridurre l’impatto visivo e ambientale, genera un risparmio di gestione e manutenzione.

La realizzazione dell’opera ha visto un approccio partecipativo e collaborativo, caratterizzato da un dialogo costante con le comunità locali, le istituzioni e gli enti territoriali.

Questo processo ha permesso di individuare soluzioni progettuali ottimali, minimizzando l’impatto paesaggistico e sociale.
L’adozione di tecnologie all’avanguardia, come i sostegni monostelo a basso impatto ambientale, testimonia l’impegno di Terna verso un’ingegneria sostenibile, che coniuga efficienza energetica e tutela del territorio.
Questi supporti, con la loro ridotta impronta a terra, rappresentano un significativo passo avanti rispetto alle tradizionali strutture metalliche, contribuendo a preservare il patrimonio paesaggistico siciliano.

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