L’approvazione di un emendamento al decreto Infrastrutture da parte delle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera dei Deputati segna un punto di svolta nel percorso verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
L’emendamento, fortemente sostenuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), conferisce alla società Stretto di Messina lo status di stazione appaltante qualificata, una designazione che apre a significative opportunità di snellimento burocratico e accelerazione dei tempi di realizzazione dell’opera.
Questa decisione strategica si inserisce in un quadro legislativo mirato a superare le tradizionali complessità procedurali che hanno spesso ostacolato l’avvio e la prosecuzione di progetti infrastrutturali di tale portata.
L’inclusione di Stretto di Messina nell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate equipara la società a realtà di comprovata capacità gestionale, come la Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 e l’ente responsabile della preparazione del Giubileo 2025, beneficiando così di procedure semplificate e di maggiore autonomia operativa.
L’attribuzione di tale status conferisce alla società la possibilità di assumere un ruolo proattivo nella fase cruciale di progettazione, nell’affidamento dei contratti e nell’esecuzione delle relative opere.
Questo implica non solo la gestione diretta di appalti significativi, ma anche una maggiore capacità di coordinamento tra i diversi attori coinvolti nel progetto, ottimizzando i flussi di lavoro e minimizzando i potenziali ritardi.
In sostanza, la società acquisisce la facoltà di agire come committente, gestendo in prima persona l’intero ciclo di vita dei contratti pubblici funzionali alla realizzazione del Ponte, dalla fase di concepimento all’effettiva messa in opera.
La misura è concepita per rispondere all’urgenza di procedere con la realizzazione di un’opera considerata di primaria importanza strategica per il Paese, non solo per il suo impatto diretto sulla mobilità e sull’interconnessione territoriale, ma anche per il suo valore simbolico di superamento di una frattura geografica e culturale secolare.
Il Ponte sullo Stretto, oltre a rappresentare un investimento in infrastrutture, si configura come un motore di sviluppo economico e sociale per l’intera area coinvolta, con potenziali ricadute positive in termini di creazione di posti di lavoro, incremento del turismo e potenziamento delle filiere produttive locali.
La nuova normativa mira a trasformare l’ambizioso progetto in una realtà tangibile, superando gli ostacoli burocratici e accelerando il cronoprogramma delle attività.