Nascosta tra le pieghe verdi delle colline palermitane, in un’abbazia benedettina di San Martino delle Scale, tradizionalmente preclusa all’attenzione mediatica, si è riunita una significativa compagine di rappresentanti politici siciliani.
Ventitré deputati regionali, provenienti dai gruppi del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e del movimento Controcorrente, hanno dato avvio a un’assemblea riservata, programmata per protrarsi fino al giorno successivo.
L’iniziativa, concepita come un’occasione di confronto priva di interferenze esterne, si pone l’obiettivo primario di elaborare strategie condivise per affrontare le sfide cruciali che attanagliano l’amministrazione regionale.
Come ha esplicitato Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, la scelta di un luogo isolato riflette la necessità di un dialogo franco e aperto, al di fuori dei vincoli e delle dinamiche che spesso caratterizzano l’attività parlamentare.
Tra i temi centrali all’ordine del giorno figurano l’imminente approvazione della legge finanziaria e le recenti indagini giudiziarie che hanno investito la regione.
La delicata situazione politica alimenta riflessioni approfondite sulla possibilità di azionare strumenti istituzionali quali una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Regione, Renato Schifani, o, in alternativa, una congiunta richiesta di dimissioni da parte dei membri dell’opposizione.
Queste opzioni, tuttavia, sollevano posizioni divergenti tra i ventitré deputati, delineando un panorama complesso e potenzialmente divisivo.
L’incontro segna una novità significativa: la prima occasione di dialogo congiunto e formale tra le forze di opposizione.
Come ha evidenziato Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente, si tratta di un momento cruciale per definire un percorso comune e inviare un segnale chiaro alla cittadinanza.
La necessità di coesione e la ricerca di un’azione unitaria emergono come priorità assolute.
Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, ha sottolineato l’importanza di consolidare i punti di convergenza, ribadendo come, finora, le forze di opposizione abbiano dimostrato una notevole capacità di costruire sinergie proficue sia all’interno del parlamento che nell’aula consiliare.
L’obiettivo è trasformare questa esperienza in un modello di collaborazione duratura, capace di offrire risposte concrete alle esigenze del territorio e di esercitare un controllo efficace sull’operato della maggioranza di governo.
La riunione si configura, quindi, non solo come un momento di confronto politico, ma anche come un’opportunità per ridefinire il ruolo dell’opposizione e rafforzare il suo impegno nei confronti della collettività.







