La questione relativa agli ex dipendenti di società partecipate (Ex Pip) e al personale precario degli enti locali siciliani costituisce un nodo cruciale, ancora irrisolto, che il governo regionale guidato da Renato Schifani si impegna a sciogliere attraverso un approccio condiviso.
L’obiettivo è formulare una soluzione sostenibile, in linea con le stringenti limitazioni finanziarie imposte dalla necessità di preservare l’equilibrio del bilancio regionale.
Questo equilibrio, rafforzato dalle positive performance dei conti pubblici degli ultimi due anni, non può essere compromesso da oneri correnti eccessivi.
La riunione di allineamento politico, convocata dal governatore Schifani in vista dell’esame della manovra di stabilità triennale 2026-2028 all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), ha evidenziato una determinazione comune a trovare un compromesso.
Si tratta di una sfida complessa che richiede un’attenta ponderazione degli impatti sociali ed economici, bilanciandoli con la rigorosa disciplina finanziaria.
Parallelamente, i partiti di centrodestra che compongono la maggioranza hanno concordato una revisione significativa delle norme ordinamentali.
Questa operazione di snellimento legislativo mira a semplificare il testo normativo, facilitando il processo di discussione e approvazione all’ARS.
L’approccio adottato riflette un desiderio di agilità e di efficienza nel processo legislativo, promuovendo una collaborazione costruttiva tra le diverse forze politiche.
La scelta di un clima sereno e collaborativo durante la riunione indica una volontà di superare le divergenze e di concentrarsi su obiettivi comuni, in un momento cruciale per l’azione di governo e per il futuro della Regione Siciliana.
La necessità di un’azione concertata si rende evidente di fronte alla complessità delle sfide che attendono la regione, che vanno dalla gestione del personale ai vincoli finanziari, fino all’esigenza di una legislazione chiara e facilmente applicabile.
