Nel cuore del Mediterraneo, Palermo si erge a fulcro di un’iniziativa di portata globale, un’occasione strategica in un contesto politico complesso, finalizzata a promuovere una cooperazione transnazionale e a ricercare risposte concrete a sfide cruciali per l’intera regione.
La sedicesima plenaria dell’Assemblea del Mediterraneo (Arlem), ospitata per la prima volta nella capitale siciliana, rappresenta un momento di orgoglio per l’Assemblea Regionale Siciliana e per l’organismo di Bruxelles che ne coordina l’attività.
L’evento, presieduto dal Presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, si configura non solo come una conferenza, ma come un vero e proprio laboratorio di idee, un tavolo di confronto tra delegati provenienti dai paesi del Mediterraneo, con l’obiettivo di delineare strategie condivise e affrontare problematiche che trascendono i confini nazionali.
La scelta di Palermo, città storica e ponte culturale tra Europa e Africa, sottolinea l’importanza strategica della Sicilia nel contesto mediterraneo.
Tuttavia, il Presidente Galvagno ha espresso con chiarezza un monito: la Sicilia non può essere chiamata a sostenere il peso di queste sfide in solitudine.
La crisi idrica, con le sue ripercussioni sull’agricoltura, sull’economia e sulla stabilità sociale, e i flussi migratori, con le loro complesse implicazioni umanitarie e geopolitiche, richiedono un impegno condiviso, una responsabilità collettiva da parte di tutti i paesi del bacino mediterraneo.
L’auspicio è che la collaborazione con la Commissaria Europea per il Mediterraneo, Dubravka Suica, e con i co-presidenti dell’Arlem, si traduca in azioni concrete e durature, in progetti tangibili che possano mitigare gli effetti delle crisi e promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo per l’intera regione.
Questo implica non solo la definizione di obiettivi comuni, ma anche la creazione di meccanismi di finanziamento e di governance che consentano di implementare le decisioni in modo efficace e trasparente.
La plenaria di Palermo si propone quindi di essere un catalizzatore per un nuovo paradigma di cooperazione mediterranea, basato sulla solidarietà, sulla responsabilità condivisa e sulla consapevolezza che solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile affrontare le sfide del futuro e costruire un Mediterraneo più stabile, prospero e resiliente.
L’evento segna un passo importante verso la costruzione di un futuro in cui i paesi del Mediterraneo possano affrontare le loro sfide insieme, valorizzando la loro diversità culturale e rafforzando i legami che li uniscono.







