Il Partito Democratico siciliano si appresta a una nuova fase, segnata dall’elezione a scrutinio unanime di Anthony Barbagallo alla segreteria regionale. L’assemblea, convocata a Palermo, si è celebrata in un contesto di evidenti divisioni, con una frangia significativa della classe dirigente del partito che ha scelto di non partecipare al processo congressuale, sia nei circoli territoriali che nell’assemblea stessa. Questa assenza, che include figure di spicco come l’eurodeputato Giuseppe Lupo e otto dei undici deputati regionali, riflette una profonda frattura interna, alimentata da divergenze strategiche e posizionamenti politici. Tra i presenti, solo tre deputati regionali, tra cui la vice segretaria Valentina Chinnici, hanno risposto al richiamo.Barbagallo, nel suo intervento, ha espresso rispetto per le scelte di chi ha optato per la non partecipazione, ribadendo la volontà di mantenere aperta la porta al dialogo e alla collaborazione per la costruzione di un progetto politico condiviso. L’elezione, pur avvenuta in assenza di contestazione, sottolinea la necessità di un profondo ripensamento del ruolo del PD in un contesto regionale complesso e in rapida evoluzione. L’assemblea ha rappresentato un’occasione per delineare le priorità future, con Barbagallo che ha espresso l’intenzione di orientare il partito verso una maggiore apertura alla società civile, all’associazionismo e alle nuove generazioni. Un impegno a recuperare figure e competenze che, per vari motivi, non hanno trovato finora spazio all’interno del partito. La necessità di un rinnovamento, che vada oltre la mera sostituzione di figure istituzionali, è stata percepita come un imperativo per riconnettersi con un elettorato disilluso e frammentato.Il commissario ad acta per il congresso, Nicola Stumpo, ha riconosciuto la ferita causata dalle assenze, auspicando una ripartenza basata sulla politica e il confronto costruttivo. La presenza di rappresentanti di altre forze politiche, tra cui il M5S, Controcorrente, Sinistra Italiana, Europa Verde e la CGIL, ha evidenziato, seppur in forma embrionale, la ricerca di nuove alleanze e forme di aggregazione politica. L’obiettivo è superare le tradizionali barriere ideologiche e costruire un fronte ampio e inclusivo, capace di affrontare le sfide socio-economiche che affliggono la Sicilia.L’elezione di Cleo Li Calzi alla presidenza dell’assemblea del PD siciliano suggella un momento cruciale per il partito, segnato da profonde divisioni ma anche da segnali di speranza per un futuro di rinnovamento e di apertura alla società. La strada per la ricostruzione è lunga e complessa, ma la volontà di intraprendere un nuovo percorso, fondato sulla partecipazione, l’inclusione e la riscoperta dei valori democratici, sembra essere l’unica via per tornare a interpretare un ruolo significativo nella vita politica dell’isola.
PD Siciliano: Elezione Barbagallo tra Divisioni e Speranze
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