Il profumo salmastro delle Marche, intriso di storie di lavoro e di attesa, si stempera nell’aria densa di responsabilità che permea questo ufficio.
Il recente giro di incontri, un’immersione diretta nel tessuto imprenditoriale e amministrativo costiero, ha messo a fuoco le sfide e le speranze di una comunità radicata nel territorio.
Ogni istante è un frammento di tempo da utilizzare al meglio, perché dietro ogni incontro, ogni parola, si celano anni di dedizione e di progetti sospesi.
Mercoledì, alle 12.30, si apre un nuovo capitolo.
L’approvazione del progetto definitivo per il ponte sullo Stretto di Messina non è solo una formalità burocratica, ma il sigillo su un’aspirazione secolare, un sogno antico come la civiltà romana, che ha visto imperatori, ingegneri e architetti tentare, con risultati effimeri, di abbracciare le due sponde dello Stretto.
Questo momento, racchiuso in un arco di quarantotto ore cruciali, rappresenta un punto di svolta, una cesura netta con il passato fatto di promesse disattese e di incertezze.
Non si tratta di una semplice opera infrastrutturale, ma di un potente simbolo di connessione, di sviluppo e di speranza per l’intero Mezzogiorno.
La sua realizzazione, un’impresa titanica che sfida le leggi della fisica e della logistica, trascende la mera dimensione politica.
Richiede una visione strategica a lungo termine, un impegno finanziario considerevole e una capacità di coordinamento tra diversi attori istituzionali e privati.
La presenza in collegamento, da questa sede, insieme alla Presidente Meloni, sottolinea l’importanza strategica del progetto e l’intenzione del Governo di portarlo a compimento, superando le resistenze e le difficoltà che inevitabilmente si presenteranno.
Il ponte, più che una struttura in acciaio e cemento, è un investimento nel futuro, un catalizzatore di crescita economica e di coesione sociale per un’area geografica che troppo spesso si è sentita marginalizzata e dimenticata.
Si tratta di dare finalmente una risposta concreta a un popolo che ha atteso troppo a lungo, e di dimostrare che le promesse possono essere mantenute, trasformando un sogno antico in una realtà tangibile.
La storia ci giudicherà non solo per la costruzione del ponte, ma per il cambiamento che esso porterà con sé.