L’avvio di un percorso di trasformazione profonda per le aree urbane più vulnerabili, come il quartiere San Cristoforo a Catania, rappresenta un impegno che va ben oltre la mera risposta emergenziale. Si tratta di un progetto ambizioso, delineato nel cosiddetto decreto Caivano, che mira a costruire un futuro basato sulla resilienza sociale, la rigenerazione ambientale e la riqualificazione urbana, e che si configura come un primo capitolo di una narrazione più ampia, che vedrà la collaborazione tra il Governo, le istituzioni locali, la Regione e, soprattutto, la comunità stessa.Come ha evidenziato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, durante la conferenza stampa con il Sindaco Enrico Trantino e il Commissario Straordinario di Governo, Fabio Ciciliano, il decreto Caivano non è un punto di arrivo, bensì l’inizio di un’azione coordinata e plurale. L’obiettivo primario è quello di creare un ecosistema di opportunità alternative per i residenti, sottraendo spazio e influenza a dinamiche criminali radicate nel tessuto sociale. In particolare, si intende sostituire le piazze di spaccio con luoghi di aggregazione positiva, dove lo sport, la cultura, la formazione e il tempo libero possano offrire prospettive concrete e costruttive.La sfida, tuttavia, non si limita alla sola sicurezza urbana. È un’operazione complessa che richiede una visione d’insieme e un approccio multidimensionale. Il contrasto alla criminalità, pur rimanendo un elemento cruciale, deve essere affiancato da un impegno altrettanto forte nella promozione dello sviluppo sociale ed economico, nell’offerta di servizi essenziali e nella creazione di opportunità di lavoro. È fondamentale, ha sottolineato Mantovano, che queste iniziative siano percepite come autentici strumenti di progresso e di cambiamento, capaci di generare consenso e di coinvolgere attivamente la popolazione.Un consenso che, lungi dall’essere acquisito unicamente attraverso l’azione repressiva, deve fondarsi sulla concretezza dei risultati ottenuti e sulla fiducia generata dalle istituzioni. L’esperienza di Caivano, con i suoi modelli positivi e i suoi progetti di rigenerazione urbana, offre un esempio da seguire e da adattare alle specificità del territorio catanese.Il percorso, d’altra parte, è un “gioco a tutto campo” che richiede la continuità e l’efficacia dell’azione delle forze di polizia, ma anche un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti. Il coinvolgimento attivo della comunità locale è un fattore determinante per il successo dell’iniziativa, perché la vera trasformazione può avvenire solo attraverso la partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini.L’impegno del Governo, rappresentato dal Sottosegretario Mantovano e dal Commissario Ciciliano, si estende anche ad altre aree del territorio nazionale, come dimostra la prossima riunione prevista a Palermo, dove l’attenzione sarà rivolta al rione Borgo Nuovo. Questo segna l’inizio di un’azione diffusa e coordinata, volta a rispondere alle esigenze di tutte le comunità che vivono in condizioni di vulnerabilità e a costruire un futuro più giusto e sicuro per l’Italia.
San Cristoforo (Catania): Ripartenza tra Resilienza e Rigenerazione Urbana
Pubblicato il
