La Sicilia si trova ancora oggi immobilizzata da un vecchio sistema di potere che predilige la protezione del ceto politico ai danni della meritocrazia. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha ribadito l’esistenza di una classe dirigente burocratica incapace di superare le proprie debolezze a causa di un problema di mentalità arretrata.La battaglia quotidiana del governatore è diretta contro la tipologia di burocrazia che ostacola la crescita della spesa e impedisce allo sviluppo economico regionale. Sebbene il Pil sia cresciuto, aumentato la liquidità, aumentato l’occupazione con 174mila posti in più in due anni di governo, e stato sbloccato un accordo per procedere alle assunzioni.La decisione della Regione di stipulare un accordo con il governo nazionale si è dimostrata efficace nel superare le precedenti difficoltà. Saranno 750 i funzionari nuovi che verranno assunti, persone in grado di fornire servizi efficienti e professionali, destinati a diventare la classe dirigente del domani.Tuttavia, Schifani sottolinea che il problema principale non è ancora stato risolto. Anche se si formano questi nuovi funzionari, la mentalità arretrata della burocrazia rimane un ostacolo insormontabile alla crescita e allo sviluppo della regione.Il governatore sottolinea che solo i bravi saranno in grado di superare questo sistema di potere antiquato e garantire il futuro positivo della Sicilia. Non chi è raccomandato, ma chi è bravo, sarà il vero motore dello sviluppo economico e sociale regionale.
Sicilia: Schifani contro le vecchie strutture di potere
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