Il porto di Palermo si appresta a diventare il punto di partenza di un’iniziativa innovativa e profondamente significativa: il progetto di velaterapia “Velando”.
Promosso dal Ministero per le Disabilità e orchestrato dalla Lega Navale Italiana (LNI), in un’importante collaborazione con la Federazione Italiana Vela (FIV) e una rete di organizzazioni del terzo settore, questo progetto ambisce a esplorare e valorizzare le potenzialità terapeutiche della vela.
Lunedì prossimo, una presentazione ufficiale svelerà uno degli elementi centrali del progetto: un’esperienza velica dedicata a giovani pazienti dell’Istituto Ortopedico Rizzoli.
Dall’8 al 12 settembre, questi giovani intraprenderanno una crociera a tappe, un viaggio che li condurrà attraverso le incantevoli coste di Castellammare del Golfo e Trapani, per poi fare ritorno a Palermo.
Questa fase, denominata “Pronti a salpare 2”, rappresenta un’opportunità unica per investigare in modo rigoroso l’impatto dell’attività velica sul benessere psicofisico di individui affetti da malattie scheletriche rare, spesso caratterizzate da una significativa limitazione funzionale e da un isolamento sociale.
L’iniziativa non si limita a un semplice percorso di riabilitazione fisica; mira a favorire un profondo senso di inclusione sociale, contrastando l’emarginazione e promuovendo l’autostima attraverso l’apprendimento di nuove abilità e la condivisione di esperienze positive.
La vela, con la sua componente di sfida, di collaborazione e di contatto con la natura, si configura come uno strumento potente per il superamento di barriere emotive e per la costruzione di relazioni interpersonali significative.
Un elemento particolarmente emblematico del progetto è l’utilizzo di “Our Dream”, un natante che ha compiuto un percorso trasformativo.
Confiscato alle autorità giudiziarie nel corso di un’operazione volta a contrastare il traffico illecito di sostanze stupefacenti, questo scafo è stato ora affidato alla Sezione palermitana della LNI per essere impiegato in attività di pubblica utilità legate al mare.
Questo gesto simbolico testimonia la volontà di riqualificare beni confiscati, destinandoli a finalità socialmente positive e valorizzando il patrimonio marittimo in favore della comunità.
Il progetto “Velando” rappresenta dunque un esempio virtuoso di come la collaborazione tra istituzioni, associazioni e volontariato possa generare un impatto positivo sulla vita di persone fragili, promuovendo un modello di inclusione e di rigenerazione sociale profondamente radicato nel territorio.