Papa Francesco invoca conforto ai malati nel Mese della Salute

Carissimi fedeli,in questo momento di riflessione, mentre io riprendo forze dopo il ricovero, sento nella mia anima l’eco della provvidenza divina che guida la mia convalescenza. La presenza del Signore è una realtà concreta e palpabile, come un tocco gentile sul mio cuore.Nel giorno dedicato ai malati e alla sanità intera, vorrei rivolgere un’appassionata preghiera affinché l’amore misericordioso di Dio possa raggiungere i sofferenti in tutto il mondo. La Sua bontà e la Sua giustizia sono destinate a chi è debole e vulnerabile, e desidero che questo conforto sia un dono per tutti coloro che si trovano nel calvario della malattia.Nel testo preparato per l’Angelus, Papa Francesco ha espresso con efficacia la sua preghiera: “Chiedo al Signore di accarezzare il ‘dito’ della Sua mano misericordiosa su coloro che soffrono e si prendono cura di loro”.La mia preghiera va anche ai coraggiosi operatori sanitari, medici, infermieri ed infermiere, che sono i primi a venire in soccorso dei nostri fratelli e sorelle più fragili. Non sono mai stati “professionisti” isolati da sentimenti umani: hanno il cuore di sacerdoti che curano con il medesimo amore cristiano.Ma non solo, ho presente le difficoltà in cui lavorano spesso sotto condizioni di lavoro precarie e pericolose. Non sempre possono portare a termine la loro missione senza ostacoli insormontabili. E talvolta subiscono anche atti di aggressività, e il più delle volte, sono le vittime del loro dovere.Ecco perché auspico che si investano le risorse necessarie per curare i malati in modo adeguato e proseguire la ricerca scientifica, affinché i nostri sistemi sanitari siano inclusivi e attenti a coloro che sono più bisognosi e poveri.

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