Partecipazione consapevole alle manifestazioni pubbliche: un dovere morale con pragmatismo e razionalità

La partecipazione attiva e consapevole alle manifestazioni pubbliche è un dovere morale che richiede pragmatismo e razionalità. Questo è il pensiero espresso dalla presidente della Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, durante un’intervista a Radio Radicale. In un contesto segnato da tensioni e distorsioni dei valori fondamentali, la Di Segni sottolinea l’importanza di non lasciarsi trascinare dall’istintività, ma di mantenere un approccio costruttivo e rispettoso.Le istituzioni italiane si distinguono per la promozione di iniziative di alto livello culturale e storico, come quella del Quirinale con il Presidente Mattarella, evidenziando un impegno condiviso nella commemorazione della Giornata della Memoria della Shoah. La presidente ribadisce la necessità che le manifestazioni siano focalizzate sui temi legati alla tragedia dell’olocausto e alle responsabilità italiane del passato, escludendo qualsiasi forma di distorta narrazione o strumentalizzazione politica.Nel rispetto del tema della giornata e dell’importanza di preservare la memoria storica, le Comunità Ebraiche italiane parteciperanno attivamente a eventi significativi, ma si asterranno da manifestazioni che presentino una narrativa distorta o offensiva. In particolare, viene evidenziata la critica nei confronti dell’Anpi per il suo atteggiamento nei confronti di Israele e delle questioni mediorientali, ritenuto inaccettabile dalla comunità ebraica italiana. La presidentessa conclude ribadendo l’impegno nel mantenere uno spirito di rispetto e verità storica nelle commemorazioni pubbliche legate alla Shoah.