La sfera dei rischi associati agli esami radiologici è un argomento di grande attualità, soprattutto dopo l’allarme lanciato da uno studio dell’University of California secondo cui le radiazioni correlate alle Tac potrebbero contribuire per il 5% ai nuovi tumori registrati ogni anno negli Stati Uniti. La risposta alla sfida, in questo contesto, non può essere che una maggiore attenzione alla sicurezza radiologica.In questo senso, l’ospedale Mauriziano di Torino ha intrapreso un cammino innovativo e propositivo, creando la “Dose Team”, uno squadra specializzata nel monitoraggio, valutazione ed ottimizzazione delle esposizioni radiologiche dei pazienti. Il Dose Team transmetterà regolarmente a Regione e Ministero i dati raccolti sulle Tac eseguite sugli addome, torace ed encefalo, nonché gli esiti delle mammografie.A sostegno di questa iniziativa è il dottor Stefano Cirillo, direttore del Dipartimento di Radiodiagnostica e Servizi del Mauriziano. Egli afferma che i benefici degli esami radiologici, come le Tac e le radiografie, sono ben superiori al rischio potenziale associato alle radiazioni. Ciò è evidente se si considera che ogni tecnologia, per quanto avanzata, deve essere affiancata da un adeguato sistema di sicurezza.Il dottor Michele Stasi, coordinatore del Dose Team e direttore della Struttura complessa interaziendale di Fisica sanitaria che comprende anche Asl Città di Torino e Asl TO3, aggiunge un’importante considerazione. Lo studio californiano sull’applicazione del modello di correlazione dose-rischio risale a più di vent’anni fa ed è condizionato da limiti importanti già evidenziati da società scientifiche internazionali. Pertanto, l’allarmismo proveniente dagli Stati Uniti sembra ingiustificato, specialmente se si considera la complessità e la sofisticazione attuali delle tecnologie radiologiche.Infatti, gli avanzamenti nella tecnologia hanno comportato un’innovativa applicazione di algoritmi per ricostruire le immagini, consentendo di ottenere l’informazione necessaria con esposizioni a radiazioni più basse. È fondamentale sottolineare che la sicurezza dei pazienti è direttamente correlata alla capacità tecnologica.È inoltre opportuno evidenziare il ruolo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), grazie al quale l’Italia ha beneficiato di un importante rinnovamento del parco tecnologico per quanto riguarda le apparecchiature radiologiche. La necessità ora è quella di mantenere alto il livello di sicurezza dei pazienti, e questo può essere garantito solo con la presenza di team multidisciplinari come quello che l’ospedale Mauriziano ha istituito.In definitiva, si assiste ad un momento critico per la sfera della radiologia, ma anche a una grande opportunità di innovazione e sviluppo. L’allarme lanciato da uno studio può essere considerato come l’occasione per investire maggiormente nella sicurezza dei pazienti, grazie all’applicazione di tecnologie sempre più avanzate e alla creazione di team specializzati nel monitoraggio delle esposizioni radiologiche.