cityfood
cityeventi
giovedì 23 Ottobre 2025

Aggressione a Ranucci: Allarme per la libertà di stampa e democrazia

L’aggressione a Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, rappresenta un evento di gravissima allarme per la nostra società, un atto che trascende la sfera del personale per investire i principi fondamentali di libertà di pensiero e di espressione che costituiscono il pilastro della democrazia.

La reazione del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, benché proveniente da una figura che in passato ha manifestato un rapporto conflittuale con il giornalista, coglie nel segno, esprimendo una preoccupazione diffusa e un’invocazione alla moderazione.
L’atto intimidatorio, fortunatamente sventato senza conseguenze per il giornalista, la sua famiglia e le persone presenti, solleva interrogativi profondi e inquietanti.

Non si tratta di una semplice manifestazione di dissenso, ma di un tentativo deliberato di silenziare una voce critica, un tentativo di imporre un clima di paura e autocensura che è inaccettabile.
Il sindaco Bandecchi, con lucidità, sottolinea come questo clima sia insostenibile, estromesso da qualsiasi confronto dialettico costruttivo.

È imperativo riflettere sulle radici di questa deriva, individuando i fattori che possono aver contribuito a creare un contesto in cui un atto simile diventa percepito, erroneamente, come una forma di risoluzione di conflitti.
La polarizzazione del dibattito pubblico, l’uso di un linguaggio aggressivo e tendenzioso, la diffusione di notizie false o distorte, l’erosione della fiducia nelle istituzioni e la difficoltà nel trovare spazi di dialogo costruttivo: sono tutte dinamiche che possono alimentare tensioni e radicalizzare le posizioni.

La memoria storica ci avverte dei pericoli di un linguaggio incendiario e di azioni violente.

Il riferimento agli “anni di fuoco” non è un mero richiamo al passato, ma un monito per il presente: la violenza non può essere la risposta a disaccordi o critiche.

La strada maestra è sempre quella del confronto civile, del rispetto delle opinioni altrui, anche quando esse divergono dalle nostre.

È fondamentale che le istituzioni, la magistratura, la stampa e la società civile nel suo complesso si impegnino a promuovere una cultura della legalità, della tolleranza e del dialogo.

È necessario rafforzare i meccanismi di protezione dei giornalisti, che svolgono un ruolo cruciale nel garantire la trasparenza e la responsabilità del potere.

È urgente ripristinare un clima di fiducia reciproca, promuovendo l’educazione civica e il pensiero critico.
Solo così potremo evitare che episodi come questo si ripetano e preservare i valori che ci appartengono.
Il ritorno alla “normalità” non può significare un ritorno alla superficialità o all’indifferenza, ma un rinnovato impegno per la difesa della democrazia e della libertà di espressione.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap