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Anac e la ricostruzione post-sisma: un controllo essenziale.

La ricostruzione post-sisma del 2016, un’impresa complessa e delicata, ha visto l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) svolgere un ruolo cruciale nel garantire trasparenza, legalità e prevenzione di infiltrazioni malavitose.
Lungi dall’essere un mero controllo formale, l’intervento di Anac si è configurato come un vero e proprio presidio attivo, integrato nel processo di ricostruzione e volto a salvaguardare l’impiego corretto dei fondi pubblici.

Nel nono anniversario del tragico evento, il presidente di Anac, Giuseppe Busia, ha sottolineato l’ampiezza e l’impatto del lavoro svolto.

L’Autorità ha esaminato preventivamente 1.147 procedure di affidamento, per un valore complessivo di quasi 2 miliardi di euro, rappresentando circa il 42,2% degli investimenti totali stanziati dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione (4,6 miliardi).
Questo sforzo ha generato l’emissione di ben 4.054 pareri, con una media di 2,2 pareri al giorno lavorativo, e una complessità media di 3,5 pareri per procedura.

L’intensità del lavoro si è mantenuta elevata nel periodo 2021-giugno 2025, con 706 procedure esaminate e 2.844 pareri rilasciati, dimostrando un impegno costante nell’affiancamento alle stazioni appaltanti.
Un dato significativo è l’assenza di contenzioso derivante dall’impugnazione dei pareri Anac, indicativo dell’efficacia del controllo preventivo e della sua capacità di orientare le scelte in senso corretto.

Il contributo di Anac non si è limitato alla verifica formale delle procedure, ma ha contribuito attivamente a migliorare la qualità degli atti e a prevenire potenziali episodi di corruzione e contenzioso amministrativo.
La sua presenza ha agito come deterrente e ha favorito la creazione di un ambiente di maggiore fiducia e trasparenza nel processo di ricostruzione.
Tra le procedure di particolare rilevanza esaminate, si segnalano l’affidamento dei lavori per la Prefettura di Teramo (7,5 milioni), l’accordo quadro per i servizi tecnici complementari ad Accumoli (15 milioni), la palazzina funzionale alle emergenze sanitarie a Fabriano (17 milioni) e l’adeguamento sismico della Caserma dei Carabinieri a Norcia (5,8 milioni).
Il monitoraggio costante ha permesso di seguire da vicino l’andamento dei lavori in diverse aree del Paese.

In Abruzzo, si evidenzia il completamento della Scuola Gasbarrini a Civitella del Tronto e la realizzazione delle reti di sotto-servizi a Campotosto.
Nel Lazio, si segnalano i lavori alla Chiesa di Santa Maria del Suffragio e ai sotto-servizi del centro storico di Amatrice.
Nelle Marche, l’appalto integrato per il Nuovo Polo Scolastico di Tolentino e la riqualificazione di importanti edifici universitari a Macerata.

In Umbria, la complessa ricostruzione del centro di Castelluccio di Norcia e la ristrutturazione dell’ospedale di Norcia, interventi cruciali per il rilancio di comunità duramente colpite dal sisma.

L’esperienza della ricostruzione post-sisma ha evidenziato l’importanza di un approccio integrato e proattivo nella prevenzione della corruzione e nella garanzia della legalità, con l’Anac che si conferma un attore fondamentale per la realizzazione di interventi pubblici efficienti, trasparenti e sostenibili.

L’azione di supporto dell’Autorità ha contribuito significativamente a tutelare il patrimonio pubblico e a restituire fiducia ai cittadini, favorendo un processo di ricostruzione improntato all’etica e alla responsabilità.

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