L’analisi della qualità dell’aria e il suo impatto sulla salute umana e sull’ambiente rappresentano discipline scientifiche di crescente rilevanza, specialmente in un’epoca segnata dai cambiamenti climatici e dall’urbanizzazione progressiva. Un contributo significativo in questo campo proviene dall’attività di ricerca condotta presso l’Università degli Studi di Perugia, dove un team specializzato si dedica allo studio delle particelle biologiche aerodisperse.Il fulcro di questa ricerca è rappresentato da un sofisticato sistema di campionamento atmosferico, un Vpps Lanzoni, strumento di precisione progettato per catturare in modo selettivo materiali trasportati dall’aria, come pollini, spore fungine e microparticelle organiche. Questo sistema, operante sotto la direzione del professor Marco Fornaciari da Passano e con il supporto scientifico del professor Fabio Orlandi, permette di acquisire dati cruciali sull’inquinamento biologico atmosferico.Il materiale biologico raccolto viene sottoposto a rigorose analisi di laboratorio, utilizzando principalmente la microscopia ottica per identificarne la composizione e quantificarne la concentrazione. Questi dati, opportunamente elaborati e convertiti in unità di misura standard, offrono un quadro dettagliato della presenza e della variabilità temporale di specifici allergeni e agenti patogeni.L’importanza di questa ricerca si manifesta in diversi ambiti. Per i pazienti affetti da allergie da polline, ad esempio, il monitoraggio in tempo reale delle concentrazioni di pollini permette di anticipare i picchi stagionali e di modulare le terapie, riducendo la frequenza e l’intensità dei sintomi come rinite allergica e asma. Analogamente, l’individuazione e il monitoraggio delle spore fungine, alcune delle quali rappresentano una minaccia per l’agricoltura e la salute umana, consentono di adottare misure preventive e di intervenire tempestivamente in caso di emergenza.Al di là degli aspetti direttamente legati alla salute, le particelle biologiche aerodisperse fungono da preziosi indicatori ambientali. La loro presenza e la loro concentrazione, in relazione ai parametri meteorologici come temperatura, precipitazioni, umidità e direzione del vento, forniscono informazioni preziose sui cambiamenti climatici in atto e sull’impatto di questi cambiamenti sugli ecosistemi. L’analisi delle correlazioni tra le concentrazioni di queste particelle e le variabili climatiche permette di ricostruire dinamiche ambientali complesse e di sviluppare modelli predittivi più accurati.Il gruppo di ricerca UniPg, attivo da decenni, ha accumulato una solida reputazione a livello nazionale e internazionale, testimoniata da numerosi progetti di ricerca e pubblicazioni scientifiche. L’implementazione di questo nuovo punto di campionamento rafforza ulteriormente le capacità di monitoraggio e di ricerca dell’università, aprendo la strada a collaborazioni con enti pubblici e privati interessati alla tutela dell’ambiente e alla promozione della salute pubblica. I dati raccolti potranno alimentare studi più approfonditi sulle interazioni tra l’ambiente, la salute umana e le attività economiche, contribuendo a definire politiche di gestione sostenibile del territorio.
Aria, salute e ambiente: la ricerca dell’Università di Perugia
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