Nel cuore dell’Umbria, a Perugia, si è concretizzata un’operazione dei Carabinieri che ha portato all’arrestazione di un cittadino tunisino di trentasette anni, colpito da un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale locale.
L’arresto, culminato in una rocambolesca fuga interrotta in una zona boschiva, fa seguito a un’articolata indagine condotta dalla Compagnia Carabinieri di Perugia, nata in seguito a un episodio di estrema violenza avvenuto il 12 maggio scorso nel quartiere San Sisto.
L’indagine, resa particolarmente complessa dalla mobilità dei soggetti coinvolti e dalla loro pregressa conoscenza con le forze dell’ordine, ha fatto luce su un’aggressione brutale e premeditata, che ha lasciato una comunità intera in stato di allarme.
La vittima, un giovane tunisino di ventisette anni, ha subito lesioni gravissime, inclusa l’amputazione della falange di un dito della mano, a seguito di un attacco perpetrato da un gruppo di individui armati di lame di notevoli dimensioni.
L’intervento di cittadini presenti, che hanno allertato le autorità, ha interrotto la spirale di violenza, impedendo ulteriori ferite.
L’attività investigativa, supportata da un meticolioso sopralluogo che ha permesso il sequestro di un fodero riconducibile a una katana, ha rivelato una struttura complessa dietro l’aggressione, suggerendo una pianificazione e una partecipazione attiva di più persone.
Le prime indagini avevano portato all’emissione di un decreto di fermo nei confronti di quattro persone prive di fissa dimora, due delle quali prontamente rintracciate e arrestate.
Gli altri due, resisi irreperibili, sono attualmente ricercati a livello nazionale e internazionale, oggetto di un’operazione transfrontaliera volta al loro arresto.
L’evoluzione delle indagini, arricchita da testimonianze, analisi di immagini di videosorveglianza, identificazioni fotografiche e riscontri scientifici, ha permesso di individuare un quinto soggetto coinvolto, un complice nel tentato omicidio, nei confronti del quale è stata emessa l’ordinanza cautelare eseguita in questa ultima fase.
L’uomo, controllato durante un’ordinaria verifica del traffico stradale, ha tentato di dileguarsi a bordo di un’autovettura con un altro individuo, un quarantunenne tunisino, circostanza che ha ulteriormente complicato l’operazione e ha rafforzato i sospetti di una cospirazione più ampia.
Questo arresto rappresenta un passo significativo nella ricostruzione della dinamica criminosa e nell’accertamento delle responsabilità, ma la ricerca dei due soggetti ancora latitanti rimane una priorità per le forze dell’ordine, nel tentativo di garantire una piena giustizia per la vittima e di restituire alla comunità un senso di sicurezza e legalità.
L’operazione sottolinea l’importanza di un approccio investigativo capillare e multidisciplinare per contrastare efficacemente la criminalità organizzata e gli episodi di violenza che minano la convivenza civile.






