La recente sentenza della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Umbria rappresenta un punto di svolta cruciale nella complessa vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’Azienda Ospedaliera di Perugia e figure apicali della sanità regionale.
 La Corte ha rigettato l’istanza di risarcimento danni, ammontante a oltre 204 mila euro, formulata nei confronti di personalità di spicco quali l’ex Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, l’allora Assessore Luca Barberini, il già Sottosegretario Gianpiero Bocci, l’ex Direttore Generale dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia Emilio Duca e diciotto ulteriori convenuti.
Questa decisione, giunta a coronamento di anni di elaborati procedimenti, convalidata una tesi di innocenza che la difesa di Catiuscia Marini ha incessantemente sostenuto fin dall’inizio.
 L’avvocato Nicola Pepe, legale di Marini, ha sottolineato come la sentenza risponda pienamente alle argomentazioni presentate, dimostrando la totale estraneità della sua assistita alle accuse formulate dalla Procura ordinaria umbra e confermando la correttezza e la piena legittimità del suo operato.
 La sentenza, in definitiva, esclude qualsiasi responsabilità in merito a presunti disservizi nell’erogazione di servizi sanitari regionali.
Un elemento cruciale che ha portato alla decisione della Corte dei Conti risiede nella constatazione che la Procura contabile non è riuscita a fornire prove concrete a supporto delle accuse formulate.
L’assenza di evidenze tangibili ha, pertanto, inficiato la richiesta di risarcimento danni.
La sentenza, inoltre, offre un’opportunità di rivalutare il percorso della sanità umbra nel periodo compreso tra il 2012 e il 2018.
 Durante questi anni, la Regione Umbria si è costantemente distinta a livello nazionale, occupando ripetutamente il primo posto e mai scendendo al di sotto del terzo, consolidando una reputazione di eccellenza e innovazione nel settore sanitario.
 Tale performance, lungi dall’indicare disservizi, testimonia l’efficacia delle strategie di governance implementate.
L’avvocato Pepe, in qualità di difensore personale di Catiuscia Marini, ha esaltato non solo la legittimità del suo operato, ma anche le sue spiccate doti di leadership e capacità di programmazione, che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo della sanità regionale.
 La fiducia riposta nella Corte dei Conti, un organo composto da magistrati di elevato profilo e rigorosità, si è rivelata pienamente giustificata.
La decisione della Corte dei Conti non solo assolve le figure coinvolte dalle accuse, ma rappresenta un monito per il futuro: l’importanza di basare le valutazioni in ambito sanitario su dati oggettivi e misurabili, evitando interpretazioni univoche e generalizzazioni che rischiano di compromettere la credibilità del sistema e danneggiare l’immagine di professionisti impegnati con dedizione al servizio della comunità.
La sentenza apre ora la strada a una più serena valutazione del percorso della sanità umbra e alla riaffermazione dei valori di competenza, trasparenza e legalità che devono guidare l’azione di tutti gli attori coinvolti.



 
                                    


