A Bagnara di Nocera Umbra, nel cuore dell’Umbria, si è rinnovato il commosso tributo a Fulvio Sbarretti, carabiniere insignito della Medaglia d’Oro al Valore Militare, a ottantuno anni dal suo tragico sacrificio.
La ricorrenza, celebrata il 12 agosto, non è solo un’occasione di memoria, ma un profondo atto di riconoscimento verso un uomo che incarnò i valori più alti del dovere, del coraggio e dell’abnegazione.
Fulvio Sbarretti, originario di Nocera Umbra, è una figura imprescindibile nel pantheon dei “Martiri di Fiesole”, un gruppo di valorosi militari che, in un momento cruciale della storia italiana, elevarono la dignità umana al di sopra dell’orrore della guerra.
La loro vicenda, intrisa di eroismo e di drammaticità, rappresenta un capitolo oscuro ma essenziale per comprendere la complessità del periodo bellico e la resistenza italiana.
Il contesto storico è fondamentale per apprezzare appieno la portata del gesto di Sbarretti e dei suoi colleghi, Alberto La Rocca e Vittorio Marandola.
Nel 1944, l’occupazione tedesca gravava sul territorio, e la rappresaglia, strumento brutale utilizzato per intimidire la popolazione, era una minaccia costante.
In un atto di sublime umanità, i tre carabinieri si offrirono volontari per sostituirsi a dieci civili condannati a morte per fucilazione, consapevoli del loro destino.
Questa scelta, che trascende il semplice atto di obbedienza, testimonia un profondo senso di giustizia e un’incrollabile fede nella dignità umana.
La cerimonia commemorativa, che si è svolta nella piazza a lui intitolata a Bagnara, ha visto la partecipazione di autorità civili, militari e religiose, a testimonianza dell’importanza di questa figura nel tessuto sociale e culturale del territorio.
Dopo la celebrazione religiosa e la lettura della Preghiera del Carabiniere, un momento di silenzio e raccoglimento si è concluso con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dedicato a Sbarretti, simbolo tangibile del tributo che la comunità gli rende.
Il Presidente della Provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti, ha sottolineato l’importanza di preservare la memoria di questi eroi, non solo come omaggio al passato, ma soprattutto come fonte di ispirazione per le generazioni future.
Ricordare il sacrificio di Fulvio Sbarretti e dei suoi commilitoni significa trasmettere valori di coraggio, lealtà e sacrificio, indispensabili per la costruzione di una società più giusta e pacifica.
L’eredità di Sbarretti non è solo un ricordo di un atto di eroismo, ma un monito costante a difendere i diritti umani e a opporsi all’ingiustizia, anche a costo del sacrificio personale.
La sua storia continua a risuonare come un faro, illuminando il cammino verso un futuro di pace e libertà.