venerdì 10 Ottobre 2025
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Brain Restart: Innovativa riabilitazione neurologica al Trasimeno

Un’iniziativa formativa all’avanguardia nel campo della riabilitazione neurologica si è recentemente inaugurata presso il Cori (Centro di Riabilitazione Intensiva) di Passignano sul Trasimeno, nell’ambito dell’Usl Umbria 1.

Questo percorso di aggiornamento professionale, rivolto a fisioterapisti e logopedisti, si articola in sei giornate, distribuite tra il 9 e il 11 ottobre e il 4 e il 6 dicembre, rappresentando un’evoluzione significativa nell’approccio alla cura del danno cerebrale.
Il corso, denominato “Brain Restart Approach” e guidato dal dottor Marco Ardemagni, si distingue per una filosofia riabilitativa radicalmente innovativa.
Abbandonando la tradizionale focalizzazione sul recupero isolato del singolo gesto motorio, il metodo proposto riconnette la riabilitazione al contesto vitale del paziente, promuovendo un recupero funzionale integrato e significativo.
Si tratta, in sostanza, di una riabilitazione ecologica, dove l’ambiente non è un semplice sfondo, ma un elemento attivo nel processo di guarigione e reinserimento sociale.
La cerimonia di apertura ha visto la partecipazione di figure istituzionali e di supporto, tra cui Maida Pippi, presidente dell’associazione “Azzurro per l’ospedale” – ente finanziatore dell’iniziativa – e il sindaco di Passignano sul Trasimeno, Sandro Pasquali.
Hanno presenziato anche rappresentanti dell’Usl Umbria 1, come Marco Zucconi (dirigente professioni sanitarie area infermieristica) e Roberta Giacomini (dirigente servizio area riabilitativa), accolti da Maurizio Massucci, direttore del servizio di riabilitazione intensiva ospedaliera.

Il fondamento teorico del corso affonda le sue radici nella comprensione della complessità dell’interazione uomo-ambiente.
Ogni individuo, nel suo quotidiano, è costantemente chiamato ad adattarsi a nuove situazioni, a modulare il proprio comportamento in risposta a stimoli esterni.

Le attività fondamentali della vita richiedono una continua negoziazione tra il corpo, l’ambiente circostante, gli oggetti e le relazioni interpersonali.
Questo approccio pone l’accento sulla centralità della percezione, della cognizione, dell’azione e del legame indissolubile tra la persona e il mondo che la circonda, elementi cruciali per il recupero delle funzioni compromesse da un danno cerebrale.

L’ “Interazione Guidata”, sviluppata da Hans Sonderegger, rappresenta un’evoluzione dell’Approccio Affolter e mira a due obiettivi primari: mantenere e promuovere l’interazione tra paziente e ambiente, superando ostacoli e difficoltà legate alla patologia, e supportare la persona nel processo di acquisizione e elaborazione delle informazioni necessarie per comprendere la propria posizione nel mondo e il significato delle proprie azioni.
Il fulcro di questa metodologia consiste nella collaborazione attiva e costante tra operatori sanitari, familiari e paziente nell’esecuzione dei compiti quotidiani, trasformando la riabilitazione in un percorso condiviso di scoperta e reintegrazione.
L’obiettivo finale è restituire al paziente non solo una funzione motoria, ma un senso di autonomia e un ruolo attivo nella propria vita.

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