Cesena, rapina e caduta dal balcone: due arrestati

A Cesena, una vicenda drammatica si è conclusa con l’arresto di due individui accusati di rapina aggravata e lesioni personali, scaturita da un tentativo di truffa che ha visto una delle vittime riportare gravi ferite a seguito di una caduta accidentale.
La dinamica, ricostruita dalle autorità perugine, getta luce sulla pervicace evoluzione delle tecniche di raggiro perpetrate ai danni di persone vulnerabili.
Gli autori, presentandosi come funzionari di forze dell’ordine – un espediente classico ma tuttora efficace – hanno ingannato due giovani sorelle, persuadendole a farli entrare nell’abitazione con la mendace giustificazione di dover effettuare accertamenti relativi a presunti reati commessi con veicoli di loro proprietà.
Il pretesto, abilmente costruito, ha permesso ai malviventi di introdursi e successivamente di intimare alle vittime la consegna di denaro contante e di oggetti di valore, inclusi lingotti d’oro in sterline, adducendo la necessità di un inventario.
L’iniziale acquiescenza delle sorelle è stata interrotta dall’insorgere di sospetti, alimentati dalla fretta e dall’evasività degli intrusi.
Il rifiuto di consegnare i beni ha innescato una violenta aggressione, caratterizzata da strattonamenti, percosse con pugni e spinte.
Nel tentativo disperato di chiedere aiuto, una delle vittime, presa dal panico, è precipitata dal balcone del primo piano, riportando lesioni gravi che hanno richiesto immediate cure mediche.

Gli aggressori, approfittando della confusione, si sono dati alla fuga, ma la loro azione è stata immortalata da un passante che, tramite riprese amatoriali, ha fornito alle forze dell’ordine elementi cruciali per rintracciare il veicolo utilizzato per la fuga.

L’allerta lanciata ha mobilitato un vasto dispositivo di ricerca che ha visto coinvolte diverse articolazioni delle forze dell’ordine.

Il tentativo di eludere i controlli lungo la E45, all’altezza di Pantalla, in Umbria, è fallito.
L’auto è stata bloccata dalla polizia stradale di Todi, nonostante il tentativo di evasione dei presunti responsabili.

La perquisizione del veicolo ha permesso di recuperare interamente il denaro e gli oggetti di valore sottratti alle vittime, confermando la natura predatoria della rapina.

Gli uomini sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria, misura precauzionale che permette di assicurare i sospettati all’autorità giudiziaria in attesa del processo.
Successivamente, il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo, disposta la custodia cautelare in regime di arresti domiciliari, in considerazione della gravità dei reati contestati e del pericolo di fuga o inquinamento delle prove.

Il caso solleva interrogativi sulla necessità di rafforzare la prevenzione e la sensibilizzazione della popolazione nei confronti di queste sempre più sofisticate tecniche di truffa.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap