lunedì 6 Ottobre 2025
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Dislessia, l’Istituto Serafico insegna con i miti: risultati sorprendenti

In occasione della Giornata Mondiale sulla Dislessia, l’Istituto Serafico di Assisi, un punto di riferimento per l’eccellenza nella gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), presenta i risultati di un approccio pedagogico all’avanguardia che ridefinisce il percorso di apprendimento per studenti con dislessia, con effetti profondi sia a livello cognitivo che emotivo.
Questo modello, che trascende il semplice intervento compensativo, si fonda sulla riscoperta del potere narrativo e simbolico della mitologia classica.

L’innovazione risiede nell’integrazione di figure come Ulisse, Medusa, Atena e persino il Colombre di Buzzati – non come semplici elementi di studio, ma come potenti strumenti per decodificare le paure, affrontare le sfide e costruire strategie di apprendimento personalizzate.
L’ipotesi di lavoro, lungi dall’essere un mero esercizio di stile, si basa sulla constatazione che il racconto mitico, ricco di archetipi e metafore universali, offre un linguaggio accessibile e coinvolgente per elaborare le difficoltà e rafforzare la resilienza.

Un’analisi approfondita, condotta su un campione di 34 studenti seguiti dall’Istituto nei cinque anni precedenti, ha evidenziato risultati sorprendenti.

Ben il 91,17% (31 studenti su 34) ha manifestato un miglioramento significativo nelle competenze di comprensione del testo, misurate attraverso test standardizzati a livello nazionale (Mt, prove criteriali, batteria Amos).

Questi strumenti, che vanno oltre la semplice verifica delle abilità cognitive, valutano anche le componenti emotive e motivazionali cruciali per l’apprendimento, quali ansia, autostima, resilienza e strategie di studio.
L’approccio del Serafico, quindi, si propone di agire su un sistema complesso, in cui l’abilità di leggere non è disgiunta dall’esperienza emotiva che la accompagna.
Parallelamente al progresso cognitivo, si registrano miglioramenti tangibili sul piano emotivo.

Nell’87,5% dei partecipanti (7 studenti su 8), i test specifici hanno rilevato una contemporanea riduzione dell’ansia e un incremento della resilienza, indicando un significativo miglioramento del benessere psicologico.

Un esempio emblematico è rappresentato da un istituto tecnico superiore, dove un’intera classe ha esplorato il viaggio di Ulisse come metafora del percorso di apprendimento, mentre il Colombre è stato interpretato come simbolo delle paure che spesso imprigionano le scelte individuali.
I risultati sono stati decisamente incoraggianti: il 76% degli studenti ha migliorato la comprensione del testo, il 38% ha ottenuto risultati accademici più elevati e, soprattutto, l’incidenza di provvedimenti disciplinari è passata da un preoccupante 23% a uno zero assoluto.
“Non ci limitiamo a trasferire conoscenze”, sottolinea Silvia Contini, responsabile del laboratorio di comprensione e produzione del testo all’Istituto Serafico.

“Il nostro obiettivo è agire sulla percezione di sé, perché la diagnosi di dislessia è solo un punto di partenza.
L’intelligenza è molto più di un punteggio; è un intreccio di ingegno, creatività, immaginazione, intuizione e, soprattutto, resilienza – le stesse qualità che animavano gli eroi delle nostre storie antiche.

“Il metodo adottato si basa su una mappa concettuale semplice ma efficace: un foglio diviso in due colonne, una dedicata agli elementi motivanti e l’altra a quelli inibitori.

Da questo punto di partenza si sviluppa un percorso personalizzato, che invita i ragazzi a rievocare e riprodurre le trame delle storie che amano, per poi riscriverle e raccontarle, sia oralmente che per iscritto.
Questo processo di risignificazione del racconto, di appropriazione del mito, permette agli studenti di trasformare le proprie difficoltà in opportunità di crescita, rafforzando la fiducia in sé stessi e sviluppando strategie di apprendimento efficaci e sostenibili.
Il percorso, quindi, non è solo un metodo didattico, ma un vero e proprio viaggio alla scoperta del proprio potenziale.

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