Un’ombra di violenza si è abbattuta su Foligno, culminando nell’arresto di un uomo tunisino di 53 anni, sospettato di una rapina in abitazione particolarmente efferata.
L’uomo, privo di residenza fissa e con precedenti penali che lo vedono coinvolto in reati contro il patrimonio, la persona e in materia di sostanze stupefacenti, è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal giudice per le indagini preliminari di Spoleto, a seguito di un’indagine condotta dal commissariato locale sotto la direzione della Procura della Repubblica di Spoleto.
L’evento, protratto nel tempo e segnato da un’escalation di violenza, risale a circa due mesi fa.
Le vittime, due occupanti dell’abitazione, avevano immediatamente sporto denuncia, descrivendo un’irruzione improvvisa e brutale.
La ricostruzione degli eventi, meticolosamente elaborata dagli investigatori, ha portato alla luce una dinamica inquietante: poco prima della mezzanotte, un individuo di origine nordafricana ha forzato l’ingresso dell’abitazione, introducendosi con la forza e perpetrando un’aggressione fisica caratterizzata dall’uso di una spranga di ferro, con la quale ha ripetutamente colpito le due persone presenti.
L’azione criminale, oltre alla violazione della proprietà privata e alla rapina, ha comportato lesioni personali di gravità non ancora quantificate, testimoniando la premeditazione e la ferocia dell’aggressore.
L’appropriazione indebita di un telefono cellulare, uno degli oggetti sottratti, ha fornito un elemento tangibile per l’avvio delle indagini.
La risoluzione del caso è stata significativamente agevolata dalla collaborazione di alcuni residenti della zona, i quali hanno fornito informazioni cruciali che hanno permesso alle forze dell’ordine di identificare e rintracciare il sospettato.
Questa partecipazione attiva della comunità locale sottolinea l’importanza del rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni nella lotta alla criminalità.
L’arresto rappresenta un importante passo avanti nella tutela della sicurezza e della tranquillità del territorio folignate, ma solleva anche interrogativi sulla marginalizzazione sociale e sulle condizioni che possono portare a gesti di tale violenza.
