La Direzione Strategica dell’Unità Sanitaria Locale Umbria 1, con profonda emozione e sentito apprezzamento, desidera rendere omaggio alla figura di Eleonora Valeri, infermiera del servizio 118 dell’ospedale di Città di Castello.
L’episodio che ha portato a questo riconoscimento, ampiamente diffuso attraverso i canali social dell’azienda, trascende il semplice atto lavorativo, elevandosi a simbolo di dedizione, competenza e umanità che contraddistinguono il ruolo dell’infermiere nella nostra società.
Durante un periodo di riposo, lontano dall’ambiente ospedaliero, Eleonora si è trovata a confrontarsi con un’emergenza improvvisa: una persona colpita da un grave malessere.
Senza esitazione, e animata da un istinto professionale innato, ha prontamente applicato le procedure di rianimazione cardio-polmonare, dimostrando una prontezza di riflessi e una perizia tecnica che hanno determinato un esito positivo, contribuendo a salvare una vita.
Questo gesto, apparentemente isolato, rivela la vera essenza della professione infermieristica: un impegno che va ben oltre i confini dell’orario di lavoro e delle mura ospedaliere.
L’infermiere non è solo un operatore sanitario, ma un punto di riferimento per la comunità, un custode della salute, sempre disponibile ad intervenire con competenza e compassione, mettendo a disposizione il proprio bagaglio di conoscenze, l’esperienza maturata e, soprattutto, la propria umanità.
La professionalità di Eleonora Valeri incarna perfettamente questa visione, testimoniando come i valori etici e la responsabilità sociale siano intrinseci al ruolo infermieristico.
L’episodio sottolinea, inoltre, l’importanza cruciale della formazione continua e della capacità di applicare le proprie competenze in contesti diversi, spesso imprevedibili.
La prontezza di Eleonora non è frutto del caso, ma il risultato di anni di studio, pratica e aggiornamento professionale.
La Direzione Strategica dell’Usl Umbria 1 esprime quindi la propria gratitudine a Eleonora, riconoscendo in lei un esempio di dedizione, professionalità e impegno civico, un modello per tutti i colleghi e un motivo di orgoglio per l’intera Azienda Sanitaria Locale.
Il suo gesto non è solo un salvataggio di una vita, ma un rafforzamento del legame tra la sanità pubblica e la comunità che serve.
