domenica 7 Settembre 2025
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La Porta Santa si chiude: un Giubileo di perdono per L’Aquila.

La chiusura della Porta Santa a L’Aquila, un momento solenne che sigla la conclusione dell’Indulgenza Plenaria, ha rappresentato molto più di una mera formalità.

L’azione, compiuta dall’Arcivescovo Antonio D’Angelo e dal Sindaco Pierluigi Biondi al tramonto, ha sancito la fine di un percorso spirituale iniziato con la Bolla del 29 settembre 1294, emanata da Celestino V, il Papa che per primo intuì la potenza simbolica e la capacità trasformativa di un Giubileo universale.

L’estinzione del braciere della Pace, custodito sulla torre di Collemaggio e alimentato dal “Fuoco del Morrone” dal 23 agosto, ha segnato la dissoluzione tangibile di un periodo di intensa riflessione e penitenza, proiettando l’attenzione verso un futuro che, si spera, sarà permeato dai valori di perdono e riconciliazione.
L’omelia dell’Arcivescovo D’Angelo ha intrecciato il significato storico dell’evento con le riflessioni più recenti di Papa Leone XIV, commentando l’episodio biblico del tradimento di Giuda.

La sua esortazione ha illuminato il concetto di libertà altrui, persino quando si smarrisce nella sofferenza, e la capacità del gesto mite di offrire la luce del perdono, un dono gratuito che precede il pentimento.

L’eco delle parole di Papa Francesco, che ha definito L’Aquila “Capitale del perdono”, ha risuonato con forza, ponendo l’intera comunità di fronte alla sfida di incarnare un amore infinito, capace di abbracciare anche le ombre più profonde.
Il legame spirituale con Assisi, rafforzato dalla lettura del Patto di amicizia da parte di fra Massimo Travascio, custode della Porziuncola, ha sottolineato l’importanza della fratellanza e della cooperazione nel cammino di fede.

Il gesto simbolico dell’Abruzzo che offrirà l’olio per la lampada di San Francesco, il 4 ottobre, ha evidenziato la condivisione di valori e la volontà di contribuire alla diffusione della pace e della misericordia in un mondo spesso segnato da conflitti e divisioni.

In un contesto globale dominato da accordi politici, economici e militari, la celebrazione di un patto di amicizia basato sul perdono assume un significato ancora più profondo e universale.

La conclusione del Giubileo si preannuncia ricca di eventi, culminando in un concerto conclusivo che vedrà protagonisti artisti di spicco come Antonello Venditti, Giuliano Sangiorgi, Brunori Sas, Francesca Michielin e Gianluca Ginoble, testimoniando come l’arte possa essere veicolo di speranza, di dialogo e di ispirazione per tutti.
Il Giubileo dell’Aquila ha lasciato un’eredità spirituale e culturale, un monito costante alla ricerca del perdono e alla costruzione di un futuro più giusto e pacifico.

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