Il Comune di Perugia ha onorato Laura Santi con il prestigioso Baiocco d’Oro, la massima onorificenza cittadina, in un gesto che trascende il semplice riconoscimento individuale per abbracciare un percorso di profonda riflessione etica e sociale. La giornalista, affetta da sclerosi multipla e paladina di un diritto al percorso assistito, incarna un esempio di coraggio intellettuale e di lotta civile che ha scosso le coscienze e alimentato un dibattito cruciale.La cerimonia, presieduta dalla sindaca Vittoria Ferdinandi, ha rappresentato un momento di rottura con l’ambiguità politica, un invito a confrontarsi con la sofferenza umana senza filtri né compromessi. “Non è tempo di silenzi o mezze verità,” ha dichiarato la sindaca, sottolineando l’imperativo per le istituzioni di ascoltare il grido di chi soffre, non come un’anomalia da ignorare, ma come un campanello d’allarme che invita a una profonda revisione del concetto di dignità e di libertà individuale. La battaglia di Laura Santi, lungi dall’essere un mero atto personale, si configura come un’epopea collettiva, un tentativo di plasmare una città e una società più consapevoli, più umane e più rispettose dei diritti fondamentali. Trasformare il dolore personale in un motore di cambiamento sociale, elevare la propria esperienza in una rivendicazione per l’intera comunità, questo è l’atto di elevazione morale che ha ispirato l’onorificenza.La sindaca ha esortato a superare una visione riduttiva della vita, relegata alla mera funzionalità biologica, per abbracciare una concezione più ampia e spirituale, una prospettiva che Laura Santi ha incarnato con la sua stessa esistenza. In un’epoca in cui l’individuo è spesso ridotto a una somma di parametri misurabili, la sua testimonianza ci ricorda la complessità e l’irriducibilità dell’esperienza umana.Con umiltà e profonda gratitudine, Laura Santi ha declinato l’onore ricevuto, sottolineando come il vero merito appartenga a una rete di persone e iniziative che la sostengono. Ha espresso riconoscenza verso il marito, Stefano, definito un “eroe civile” e un punto di riferimento imprescindibile, verso l’associazione Luca Coscioni, che l’ha incoraggiata a rendere pubblica la sua battaglia, e verso la comunità per l’amore e il sostegno ricevuti. Questa rinuncia all’autocelebrazione non diminuisce, anzi, amplifica il significato dell’onorificenza, sottolineando come la vera forza risieda nella solidarietà e nella condivisione. Il Baiocco d’Oro, in questo contesto, diventa simbolo di un impegno collettivo per una società più giusta, inclusiva e rispettosa della libertà di scelta individuale.
Laura Santi, Baiocco d’Oro: un premio per il coraggio e la dignità.
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