Luce rossa per Eliza: Assisi ricorda la vittima di violenza

Ad Assisi, nel giorno dedicato all’eliminazione della violenza contro le donne, un raggio di luce rossa squarcia la notte, illuminando la facciata dell’Istituto Serafico, un faro di memoria per Eliza Feru, la donna strappata alla vita nel gennaio del 2025.

Un momento di raccoglimento e profondo dolore ha visto convergere familiari, colleghi e rappresentanze istituzionali, uniti in un omaggio sobrio, ma carico di un’intensità palpabile, un tributo a una vita interrotta e a un futuro negato.
La vicesindaco Veronica Cavallucci, insieme agli assessori Donatella Casciarri e Scilla Cavanna, il consigliere comunale Renzo Totori, la famiglia di Eliza e il personale del Serafico, hanno condiviso un silenzio denso di significato, un tributo a una donna che ha incarnato la cura e la dedizione.
Eliza, proveniente dalla Romania e ormai profondamente radicata in Umbria, aveva trovato nell’Istituto Serafico un ambiente fertile per coltivare il suo innato talento di aiuto, esprimendosi con una dolcezza e una disponibilità che la rendevano una figura preziosa per tutti.

La sua presenza discreta e generosa illuminava le relazioni quotidiane, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di chi l’ha conosciuta.
La presidente dell’Istituto Serafico, Francesca Di Maolo, ha sottolineato come la figura di Eliza continui a vivere attraverso il ricordo di chi l’ha conosciuta, trascendendo il ruolo di semplice operatrice socio-sanitaria.

Eliza era un’esponente autentica di una cultura della cura, capace di accostarsi ai ragazzi con una delicatezza rara, testimoniando un approccio empatico e profondamente umano.

La sua tragica perdita ha scosso la comunità, sollevando interrogativi profondi e urgenti sulla violenza di genere e sulla necessità di una risposta culturale e sociale adeguata.
L’illuminazione non è un mero gesto simbolico, bensì un atto di memoria attiva, un impegno a custodire l’eredità di Eliza, a non dimenticare la sua storia e a non distogliere lo sguardo dalla realtà della violenza che si cela dietro un silenzio assordante.
In un luogo dedicato alla cura della vita, questo appello alla responsabilità si fa ancora più impellente: contrastare la cultura della violenza con una cultura del rispetto e dell’empatia, tutelando la dignità di ogni persona.

Sotto una pioggia leggera e persistente, i colleghi di Eliza hanno contemplato la facciata illuminata, un simbolo tangibile di continuità in un vuoto incolmabile.

Molti di loro erano presenti al funerale, celebrato nella cappella dell’Istituto, un momento di intenso dolore e di condivisione.

L’immagine della luce rossa, proiettata sulla facciata, si imprime nella memoria come un monito costante, un invito a non dimenticare e a non arrendersi di fronte alla barbarie della violenza.

L’illuminazione rimarrà visibile fino alle ore 13:00 di mercoledì 26 novembre, un periodo di riflessione e di impegno per una società più giusta e sicura, dove la dignità di ogni donna sia finalmente riconosciuta e protetta.
L’eredità di Eliza Feru vive nell’impegno di costruire un futuro libero dalla paura e dalla violenza.

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