Il procedimento giudiziario nei confronti di Nors Manlapaz, madre di Mark Antony Samson, autore del tragico omicidio di Ilaria Sula, ha assunto una nuova e significativa svolta con l’emissione del decreto di giudizio immediato da parte del giudice per le indagini preliminari Antonella Minunni.
Questa decisione, di notevole impatto procedurale, preclude alla Manlapaz la possibilità di un’istruttoria più lunga e la sottopone direttamente all’attenzione del tribunale.
L’accusa a suo carico, per concorso in occultamento di cadavere, si configura con un’aggravante di particolare rilevanza: il nesso teleologico.
Questo elemento giuridico implica che la Manlapaz avrebbe agito con la specifica intenzione di nascondere il corpo di Ilaria Sula, non come atto isolato, bensì come strumento necessario per celare l’omicidio commesso dal figlio.
In altre parole, l’occultamento non è un reato fine a se stesso, ma un mezzo per perpetuare un altro crimine, l’omicidio.
La gravità dell’accusa riflette la percezione dell’autorità giudiziaria riguardo al ruolo attivo, seppur non primario, della madre nell’azione volta a depistare le indagini e ostacolare l’accertamento della verità.
La fissazione dell’udienza per il 10 dicembre prossimo, dinanzi ad un collegio giudicante monocratico, segna l’inizio della fase processuale vera e propria.
L’esito di questa fase sarà cruciale per determinare la responsabilità penale della Manlapaz e la conseguente sanzione.
Parallelamente, è prevedibile che la difesa, attraverso il proprio legale, valuti la possibilità di richiedere l’accesso a misure alternative al processo ordinario, quali il rito abbreviato o, più probabilmente, il patteggiamento.
Il patteggiamento, in particolare, consentirebbe una riduzione della pena in cambio dell’ammissione di responsabilità e della collaborazione con la giustizia, offrendo una via per alleggerire le conseguenze legali, sebbene non possa cancellare la gravità delle azioni contestate e l’impatto del lutto sulla famiglia Sula e sulla collettività.
La decisione di optare per tali percorsi alternativi dipenderà da una complessa valutazione strategica, che terrà conto dell’evoluzione delle indagini, della solidità delle prove a carico della Manlapaz e delle prospettive di un eventuale processo.
Il peso morale di quanto accaduto e l’opinione pubblica rappresenteranno comunque fattori determinanti in questo delicato momento.